Biondi, un vero Campione
per una notte a tutto soul

Nell’enclave italiana il concerto del grande musicista catanese

Tutto esaurito nel Salone delle feste del Casinò

Con una voce così – parafrasando un celebre slogan – può cantare quello che gli pare e Mario Biondi ha scelto il soul jazz che contraddistingue questa ultima fase della sua brillante carriera, quella che lo ha visto crescere dal grande successo di “This is what you are” in poi.

Prima ci sono stati anni e anni di gavetta nei locali e per lui una situazione intima come quella che si è sviluppata sabato sera nel Salone delle feste del Casinò di Campione d’Italia appare come un ritorno alle origini.

Paradossale, se si vuole, perché non potrebbe esibirsi in un ambiente così esclusivo, dove è tornato per la terza volta a totalizzare un “sold out”, ma altrove, nei grandi spazi, non ha quel contatto diretto che rende le performance nell’enclave particolarissime.

Al punto che Biondi, due metri di classe, eleganza e simpatia, può permettersi di abbandonare la scaletta: dopo avere scaldato gli animi (quelli del pubblico femminile, soprattutto) sciorinando con grande scioltezza brani come “Night shift”, “Rio de Janeiro blues”, “All I want is you”, “Fly away” e tutti i suoi pezzi più amati, dopo una “My girl” rubata ai Temptations per restituirla trasformata in una festa corale con tutti i presenti, può permettersi, complice l’affiatatissima band diretta dallo straordinario bassista Federico Malaman, di rendere omaggio a Dalla lanciandosi in una “Anna e Marco” totalmente improvvisata, in una suadente “Estate” di Bruno Martino prima di recuperare il Bacharach di “Close to you”.

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