Cultura e Spettacoli / Cantù - Mariano
Venerdì 14 Giugno 2013
Cantù, nella millenaria Galliano
viaggio nel suono del Romanico
Ingegneri e architetti svizzeri venerdì nella prestigiosa basilica
Il coro varesino Goccia di voci si presta all’esperimento sonoro
Il Romanico è bello da sentire, oltre che da vedere. Farà tappa questa sera (venerdì) a Cantù, nella basilica di San Vincenzo in Galliano, la due giorni di Viaggi a tema Architettura e Cultura della Società svizzera degli ingegneri e architetti (Sia) dedicata a “Spazio e voce nell’architettura romanica”.
I professionisti ticinesi si mettono in viaggio per scoprire alcune chiese romaniche del territorio insubrico per riscoprire una architettura che mirava soprattutto all’espansione del suono ed alla cura della voce a contatto con la pietra.
Un viaggio nel quale l’acustica si rivela determinante nel mondo architettonico e che, per rivelarsi come tale, necessita di un esempio vivo all’interno di edifici unici. Perciò, dopo una prima tappa in Ticino con due conferenze sul tema “architettura e suono” nel battistero di Riva San Vitale, l’itinerario prevederà un esperimento vocale legato al romanico con un concerto di un coro polifonico di 46 elementi in un edificio romanico.
A partire dalle 19, nella basilica di Galliano appositamente aperta grazie alla collaborazione con l’associazione Pro Cantù, il coro Goccia di voci proporrà canti sacri e tradizionali provenienti da molti angoli del mondo, trasmettendo l’energia e il sentimento attraverso il suono senza confini né frontiere, sia linguistiche che sonore, dentro la particolarissima cassa di risonanza dell’architettura romanica della millenaria chiesa canturina.
La Sia ha scelto questo particolare coro per “assaggiare” le proporzioni romaniche con tipi di canto diversi e timbri diversi, voci miste e ritmi sia lenti che accelerati.
Il coro polifonico Goccia di voci è nato nel 1997 in Italia, in terra varesina, per poi estendere la sua attività nel 2001 in Svizzera per valorizzare e fondere insieme gli aspetti sacri e giocosi del canto. Farà risuonare le navate di Galliano con un programma “dallo spirituale allo spiritoso”: brani ascetici come i Carmina di santa Ildegarda di Bingen, le sonorità di “Nessar” di K. Chemirani (Iran), “Quanno o sole è doce” di Bennato, “Tears of Dignity” dell’armeno Airo Tuncboyaciyan o “Sinma” di Boldre, infine improvvisazioni.
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