Carla Porta Musa, "sigillo"
su un secolo di cultura

La scrittrice comasca premiata in Regione per gli eventi letterari promossi nel corso dei suoi 106 anni

Ancora una volta la Lombardia premia «quei cittadini che l’hanno resa grande nel mondo», e tra loro la scrittrice comasca Carla Porta Musa. Sono stati infatti consegnati ieri, nell’auditorium Gaber del grattecielo milanese Pirelli, i "sigilli longobardi" a dieci personaggi insigni, più cinque medaglie al merito civile. Il riconoscimento, di alto prestigio e già conferito, tra gli altri, a Indro Montanelli nel 2001, è l’equivalente dell’ "Ambrogino d’oro" del Comune di Milano e consiste nella copia di anelli longobardi ritrovati in una necropoli a Trezzo d’Adda. I premiati sono rappresentanti di diversi settori d’importanza sociale e culturale, tra cui ricordiamo la ginecologa Anna Kustermann, coordinatrice del centro di soccorso per la violenza sessuale di Milano, e l’industriale Sterno Marcegaglia, padre dell’attuale presidente di Confindustria. Eminente comasca è un’altra dei premiati, Carla Porta Musa, che riceve l’onoreficenza all’alba dei 106 anni dopo un’esistenza votata alla cultura. Nata e cresciuta in una delle maggiori ed influenti famiglie dell’imprenditoria lariana, la sua è stata una vita intensa, oltre che lunga, animata da un continuno desiderio di imparare. La signora vanta una produzione letteraria altamente prolifica: già negli anni ’50 pubblicava per Mondadori ed il suo ultimo romanzo, "Le storie di Villa Elisabetta", è uscito solo qualche mese fa, ad un anno di distanza dal precedente "Lasciati prendere per mano". Ma non per i romanzi è stata premiata. Carla Porta Musa, persona serena, educatissima, quasi regale, ha contribuito a formare lo spirito culturale di quell’alta società lombarda che sta ormai passando il testimone alle nuove generazioni. Rinomati e di grande rilievo sono i «Lunedì letterari», divenuti poi «Venerdì letterari» da lei organizzati a partire dagli anni Venti, cui hanno partecipato innumerevoli personaggi illustri e che, insieme agli altettanto numerosi interventi, pubblici o elitari, hanno fatto di lei una protagonista indiscussa del Novecento.

Chiara Capuzzo

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