Como, la città sotterranea
Dai rifugi antiaerei al museo

Due architetti hanno mappato la città sotterranea dimenticata, eredità della guerra

Como

Una città sotterranea dimenticata, uno spaccato fisico, concreto, di un drammatico momento storico.

Gli architetti comaschi Gianmarco Martorana e Marco Castiglioni (in collaborazione con Mariantonietta Breda e Gianluca Padovan dell’Associazione Speleologica Cavità Artificiali di Milano), negli ultimi tre anni hanno mappato tutti i rifugi antiaerei presenti nella città di Como, eredità della prima e seconda guerra mondiale.

Il reperimento e la catalogazione di migliaia di documenti e foto d’epoca, con centinaia di reperti (comprese maschere antigas, strumentazioni medica e cassette di primo soccorso) degli Archivi Comunali e di privati, hanno permesso di dare forma a questo patrimonio storico nascosto e finora poco o per nulla conosciuto.

Il lavoro, grazie alla disponibilità del comitato provinciale della Croce Rossa di Como, attraverso un contributo della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, si è tradotto in un singolare museo, ospitato proprio in un rifugio antiaereo: quello nella storica palazzina della Cri di via Italia Libera. Rifugio che è stato restaurato per l’occasione. L’iniziativa ha mosso l’appassionato contributo dell’associazione Amici di Como e del Consorzio Como Turistica, ma anche di diversi singoli cittadini.

L’inaugurazione è prevista per metà giugno, in concomitanza con i 150 anni dalla fondazione di Croce Rossa Italiana.

Verranno esposte anche numerose fotografie che mostrano gli operai al lavoro per scavare i rifugi e per la fortificazione degli edifici storici della città, compreso il Duomo.

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