Cose da fare prima dei 30 anni
Vita (e sogni) in un romanzo

Como: e tre autrici di “Hai detto trenta?” ospiti venerdì della Ubik di piazza San Fedele. Un ritorno, non senza nostalgia, «ai gloriosi anni Novanta». Una strada iniziata online

«Forza ragazze, mano sulla Smemo. Giuriamo. Giuriamo sulla Smemo che a trent’anni avremo fatto tutte queste cose. Compreso limonare con Cesare Cremonini».

Il giuramento è quello di tre amiche - Andrea, Lea e Viola – che a sedici anni stilano una lista delle cose da fare prima dei trent’anni. Sancita sulla mitica Smemoranda - «la Bibbia dei ricordi, il Sacro Graal, il Vangelo secondo gli Anni Novanta» - la promessa rimane nelle pagine della mitica agenda da sedici mesi finché Andrea la ritrova tra le cose che sta portando via da casa dei genitori per andare a convivere. Inizia così “Hai detto trenta?”, il primo libro di Silvia Rossi (classe 1982, autrice tv e web, speaker e giornalista), Ilaria Sirena (1982, architetto) e Stefania Rubino (1983, sales manager per una società di digital marketing), ideatrici del progetto “I Trentenni”.

Le tre ragazze saranno ospiti venerdì, 1 marzo, alle 18 della Libreria Ubik di piazza San Fedele: un’occasione imperdibile per conoscere la storia delle tre protagoniste del romanzo e per tornare – non senza una buona dose di nostalgia – ai gloriosi anni Novanta e a ciò che hanno significato per gli adolescenti e i ragazzi dell’epoca. Ilaria, Stefania e Silvia sono «prima di tutto tre amiche» spiega l’ultima, «che sono diventate anche tre socie del progetto ideato proprio quando avevamo trent’anni o poco più. Precarie all’ennesima potenza, qualcuna di noi in crisi con il lavoro, ci siamo dette che forse non eravamo le uniche in questa situazione».

Il blog è stato dunque il primo passo, a cui è seguita la realizzazione dei video: «l’idea è stata di Stefania, che ha suggerito che io, in quanto speaker, potessi essere adatta a comparire anche davanti ad una telecamera. Abbiamo poi proseguito con la pagina Facebook e la linea di magliette e l’anno scorso è arrivato il libro, a chiudere il percorso ma anche ad aprire un nuovo capitolo». L’idea del titolo?«Non è stata immediata, ma era quasi scontata: “Hai detto trenta?” è stato, infatti, anche il titolo del primo post sul blog».

Nei post e nel romanzo tanti sono i riferimenti ai ricordi di un’intera generazione: «Il nostro cavallo di battaglia è l’amarcord perché, come amiamo dire spesso, alcune delle cose che abbiamo vissuto – dalle tessere telefoniche a cartoni come Jem e le Holograms, alla moda– sono solo “nostre” e ricordarle crea, con chi ci segue, un incredibile scambio di esperienze e di emozioni. Nel romanzo la storia passa continuamente dal passato al presente e le tre protagoniste raccontano oggetti, aneddoti e canzoni che hanno vissuto durante quella che resta il centro della storia: un’amicizia speciale». La Smemoranda è dunque il pretesto, per Andrea, Lea e Viola, per ritrovarsi e per fare – insieme a un quarto amico, Martino – il viaggio che da sedicenni avevano programmato: senza meta, a bordo di un’auto, a disposizione solo una Kodak usa e getta e con il divieto tassativo di usare i social, insieme proveranno a “spuntare” le voci della famosa “lista”, facendo un tuffo nella loro adolescenza e, forse, riprendendo in mano le proprie vite.

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