Editore lariano cercasi
Il libro va in trasferta

Sempre più titoli comaschi pubblicati fuori provincia
<Le catene di librerie non curano il prodotto locale>

L’editoria comasca è un po’ meno made in Como. Sono sempre più numerosi i titoli  o gli autori lariani pubblicati da case editrici delle province limitrofe. Piccole case editrici, naturalmente: non si tratta dei pochi fortunati approdati alle case editrici nazionali - Vitali con Garzanti, Emilio Magni con Mursia, per citarne due che, pur restando su pianeti diffusionali diversi, vendono bene - ma dei molti autori di portata tutta locale che, anzichè rivolgersi alle non poche risorse dell’editoria lariana, vanno a bussare appena fuori porta. È successo, per fare qualche esempio, con <Como e il Lario sotto la neve>, del meteorologo comasco Gabriele Asnaghi, pubblicato nei giorni scorsi da Macchione, editore varesino che di titoli lariani in catalogo ne ha parecchi. E con la Stefanoni di Lecco, che ha dato alle stampe <Remembering> dell’inverighese Alberto Zappa. Forse in questo caso l’attuale residenza bellagina dell’autore ha determinato il favore a un’editore lecchese, ma se Mauro Fogliaresi e Gin Angri, un poeta e un fotografo addentro al mondo culturale comasco, hanno scelto l’editore Marna di Barzago per il loro <Le stagioni del San Martino>, forse i conti non tornano. Anche l’ultimo tomo della <Storia di Como>, è stato pubblicato in proprio.
Segnali di una crisi dell’editoria nostrana? O solo di una maggiore aggressività della concorrenza? «Lavorando in una libreria per vent’anni - spiega Mauro Fogliaresi, che con Marna ha pubblicato anche <Il libraio annuvolato> - mi sono accorto che senza un’accorta promozione il libro si ferma. Allora ho deciso di dare mobilità e visibilità al mio testo con la formula del libro-blog che viene  stampato ogni volta in 150-200 copie ed è così arrivato alla decima edizione. Sono arrivato a Marna perché poteva darmi questa possibilità, era l’editore adatto alla mia scelta un po’ anarchica di privilegiare nel libro il veicolo di approfondimento. Però è vero, in base alla mia esperienza, che molti comaschi hanno difficoltà a trovare un editore locale: anche se il problema è soprattutto trovare un distributore, più che un editore. Una volta il libraio comasco garantiva una cura, una promozione del prodotto locale, anche in assenza di una politica di marketing dell’editore: oggi con tutte questo nuove grandi librerie in città il prodotto locale, e l’editoria locale, vengono fortemente penalizzati». Questa crisi commerciale finisce per ripercuotersi a ritroso sull’intera filiera: Di fatto, chi cerca un editore finisce spesso per rivolgersi anche a interlocutori delle zone limitrofe, che magari hanno saputo farsi un nome e organizzare un’efficiente e capillare rete distributiva. Come l’editore Macchione di Varese: «Sono 15 anni che, ogni anno, pubblichiamo qualche cosa su Como - spiega Pietro Macchione - Noi siamo specializzati sul territorio ma non in senso restrittivo, copriamo l’intero arco alpino e cerchiamo di radicarci ovunque troviamo dei distributori locali. Abbiamo maturato l’idea che oggi ci sia molta gente che vuole pubblicare, privati con una ricerca nel cassetto, associazioni che hanno raccolto molto materiale, collezionisti: noi cerchiamo questi interlocutori, ma nello stesso tempo si è sparsa la voce e sono i potenziali autori a proporci i loro progetti. L’editoria comasca è ed è sempre stata vitale, è una realtà interessante di cui essere orgogliosi: ma forse quella che è mancata è la capacità di credere che il territorio possa esprimere tanti titoli e la capacità di andare a cercarli. Come Varese, Como ha storia e tradizioni da vendere: noi pubblichiamo ogni anno venti-trenta titoli locali, voi potreste fare altrettanto. Anzi, il piatto è talmente ricco che proprio per questo trovano spazio anche case editrici non strettamente lariane. Il vero problema, poi, è la promozione, oltre alla distribuzione: chi più sgomita ottiene più visibilità, e un piccolo editore locale in una grande libreria rischia di scomparire».

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