Il battistero di Galliano
Storia scritta nella pietra

Il monumento canturino è stato un punto di riferimento per l'architettura sacra medioevale lombarda: lo spiega un manuale realizzato dal Gruppo Arte e Cultura di Cantù, che spazia a tutto il Nord Italia

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, iI Battesimo è definito come «il più bello e magnifico dei doni di Dio. [...] Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli. Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell’acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti). Illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio».
La definizione verbale trova una sua consacrazione negli edifici che la storia ha eretto a questo scopo; l’architettura pare seguire, in materiali da costruzione, ogni parola indicata dal Catechismo per costruire un luogo in cui una persona entra a pieno titolo nella comunità cristiana. Ma capirlo non è così immediato e facile e, ad occhi non esperti, un battistero può sembrare "solo" una "piccola chiesa": affreschi, struttura, materiali utilizzati dicono invece molto di più. In Lombardia, in Piemonte, nell’Emilia Romagna ci sono luoghi in cui trovare battisteri di grande valore storico-artistico non è difficile. Lo è, invece, visitarli con cognizione e, soprattutto, disponendo di informazioni che possono realmente farli apprezzare oltre lo sguardo magari attento, ma poco allenato a scorgerne i particolari che ne fanno dei gioielli. Il Gruppo Arte e Cultura di Cantù ha appena ultimato una poderosa guida a questi monumenti, benchè non si tratti di una sola mappa, piuttosto di un volume di analisi storico-architettonica, schede, indicazioni geografiche e molte fotografie che invogliano a mettersi a caccia di battisteri.
Il testo ha un titolo che può scoraggiare, ma non così il suo contenuto che, benchè denso e specialistico, può essere facilmente usato anche da chi non ha specifiche competenze, a patto che ci si armi di curiosità e rispetto per la bellezza. Il titolo, si diceva, è "Indagine sull’architettura battesimale - Mille anni di arte e spiritualità" e il testo nasce a latere delle celebrazioni del 2007 per il millenario della dedicazione della Basilica di San Vincenzo in Galliano, a Cantù.
Sostenuta dal comitato Galliano 2007, la ricerca e mappatura delle architetture battesimali è stata realizzata, con il coordinamento editoriale dell’architetto Alessandro Colombo, da un pool di esperti che hanno puntato il loro interesse sui monumenti disseminati nel territorio milanese, comasco, lecchese, varesino, valtellinese, novarese, pavese, del Ticino con incursioni nel torinese e nel parmense.
I saggi raccontano origini ed evoluzioni storico-architettoniche, ma anche artistiche dei battisteri e dodici schede archeologiche offrono tutte le informazioni che sono necessarie per conoscere il monumento e per raggiungerlo.
Le foto fanno il resto, regalando al lettore la voglia di uscire e andare ad assaggiare un’arte così poco nota eppure straordinaria. All’aspetto fideistico ha provveduto don Lino Cerutti inserendo, in presentazione dell’indagine, parti tratte dal Benedizionario della Cei e che, forse, rappresentano la consacrazione e la benedizione del lavoro svolto dagli esperti: «Salga a te l’inno di ringraziamento e di lode, perché ci doni la gioia di inaugurare con solenne rito questo fonte di salvezza che scaturisce dal grembo della Chiesa madre».

Carla Colmegna

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