Cultura e Spettacoli / Como città
Sabato 09 Maggio 2020
«Io, Lillo & Greg:
che musica insieme»
Il compositore e vibrafonista comasco Marco Bianchi ha partecipato alla colonna sonora del nuovo film “D. N. A.”
Ha mosso i primi passi nella musica avvicinandosi alla batteria, si è appassionato agli strumenti a percussione, diplomandosi al Conservatorio di Como e, infine, ha rivolto tutto il suo amore e la sua attenzione al vibrafono jazz, diventandone uno dei principali virtuosi italiani.
Docente, studioso, compositore per il cinema, la radio e la televisione, ha una carriera live di altissimo livello e vanta la partecipazione ad importanti festival nazionali e internazionali, oltre a numerose collaborazioni e ad una discografia di tutto rispetto. Marco Bianchi, talentuoso ed eclettico musicista comasco, in questi giorni ha aggiunto l’ennesimo tassello alla sua già ricca e prestigiosa carriera, annunciando la sua partecipazione nella colonna sonora del nuovo film di Lillo & Greg dal titolo “D. N. A. (Decisamente Non Adatti)”, disponibile on demand dal 30 aprile scorso
. «Ho conosciuto Lillo & Greg diversi anni fa a Bellinzona, al termine di uno spettacolo –racconta l’artista – e, quando mi sono trasferito a Roma, ho mantenuto i contatti con loro, soprattutto con Claudio “Greg” Gregori e i musicisti con cui ai tempi suonava, in particolar modo Giorgio Cuscito e Luca Majnardi. Ci siamo spesso incrociati nelle serate jazzistiche capitoline, quindi il legame si è rinforzato».
Fortissimi da un punto di vista teatrale e dopo aver gravitato per anni e a più livelli nel mondo del cinema, quello appena uscito è, per i due attori romani, il “vero” primo film a tutti gli effetti, in cui, oltre ad interpretare il ruolo dei protagonisti, si sperimentano anche in veste di sceneggiatori e registi.
«Sono tornato a Como da diverso tempo – prosegue Bianchi – ma sono rimasto in contatto con la realtà artistica romana. Quando si è trattato di lavorare alla colonna sonora del film e di inserire le parti di vibrafono hanno subito pensato di chiedere a me, visto che avevamo già condiviso un bel pezzo di storia comune. Oltre ad essere felicissimo per questa opportunità, è stata anche un’occasione per ritrovarsi e rinforzare i nostri rapporti: Claudio è un chitarrista bravissimo, dalla cultura musicale strepitosa, e suonare con lui e con il suo gruppo “Greg & The Frigidaires” è stato davvero un grande piacere».
Una super rock band, quella messa in piedi dal comico, già leader del gruppo demenziale Latte & I Suoi Derivati, che si esibisce in pieno stile anni Cinquanta, caratterizzato da irresistibili ritmi swing e una dissacrante, deliziosa ironia, la stessa che connota la storica formazione di Marco Bianchi, “Le Stupide Creature”, vincitrice del premio della critica al CMG 2007 e punta di diamante del teatro canzone, sia in radio che in televisione
. «La produzione musicale del film è stata curata da Alessandro Meozzi e Luca Majnardi, componenti dei Frigidaires, io mi sono limitato a colorare qua e là con il mio strumento. Questo è il secondo film a cui partecipo con il mio vibrafono, il primo è stato “Il nome del figlio” di Francesca Archibugi, nel quale ho registrato per il musicista Battista Lena».
Non solo cinema, però, nel presente e nel futuro di Marco Bianchi.
«In questo momento di stop totale continuo a scrivere e a comporre musica per la televisione, anche se non so quando riprenderò con i live. Sono davvero dispiaciuto perché, il giorno prima che venisse proclamata la quarantena, con i miei Border Quartet abbiamo pubblicato un disco, prodotto da un’etichetta di Ginevra, che avremmo dovuto presentare in Giappone in queste settimane. Per ora, il viaggio è solo rimandato, e non vediamo l’ora che la situazione si risolva al meglio. Nel frattempo, vado avanti con le mie produzioni video, che pubblico a cadenza regolare su YouTube e Facebook. Nella fatica di questo periodo difficile possiamo contare sul web, anche se sappiamo tutti che non potrà mai, in nessun modo, sostituire la musica live. Al momento, però, questa è la sola alternativa possibile, che va considerata e utilizzata per quello che è, senza polemiche inutili».
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