La moda in tempo di guerra: creatività figlia dell'austerity

Tre giorni di studio sul tessile nel Novecento dal 7 al 9 aprile al Museo della Fondazione Ratti

COMO - E' nata negli anni dell'austerity dovuta alla guerra una delle più importanti stagioni della creatività del tessile lariano. Rayon, viscosa, ma anche gomma e cellophane, sono diventate negli anni più bui nel Novecento una nuova risorsa per l'economia locale. 
E' uno degli spunti che emergono dai tre giorni di studio (7-8-9 aprile) su <Tessile e moda fra le due guerre> organizzate dal Museo del Tessuto della Fondazione Ratti e curate da Margherita Rosina e Francina Chiara, direttrice e curatrice del museo.
Nella prima giornata si potranno ascoltare Florence Charpigny (Università di Lione) sull’emergenza di una nuova forma di lusso a cavallo tra i ’20 e ’30, mentre Angela Volker (Museum fur Angewandte Kunst, Vienna), affronterà il tema delle relazioni commerciali dell’industria tessile austriaca con Europa e Usa nel Ventennio compreso tra la fine della prima guerra mondiale, con il dissolvimento dell’impero austro-ungarico nel 1918 e l’annessione nel 1938 alla Germania del Terzo Reich.
Nella seconda giornata, focus sulla produzione d’eccellenza di Guido Ravasi e sui rapporti tra arti e tessile nella Como del Razionalismo, relatore il critico d’arte Alberto Longatti.
I grandi fermenti culturali del resto d’Europa saranno delineati e apparentati nella terza giornata del forum da Enrica Morini e Maria Luisa Rizzini, docenti dello Iulm, e Adelheid Rasche, della Lipperheide Kunstbiblioteck di Berlino. Sempre con il supporto visivo di reperti originali provenienti anche da raccolte private.
Le giornate di studio del Must si articoleranno in due momenti: al mattino lezioni teoriche, al pomeriggio analisi dal vivo di tessuti e abiti, in gran parte inediti. Il corso, a pagamento, è aperto a venticinque partecipanti. Per le conferenze del mattino, sono disponibili più posti, sempre previa iscrizione. Info: www.fondazioneratti.org.

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