Leotta al Sociale dopo 5 anni:
"Sarà un'integrale diversa"

A giorno il doppio cd dei concerti del pianista, comasco d'adozione

COMO- «Rispetto a quello di cinque anni fa, che avevo proposto al Carducci, quello di quest'anno che eseguirò al teatro Sociale di Como sarà un Beethoven per alcuni aspetti diverso». Così puntualizza a «La Provincia» il pianista, comasco d'adozione, Christian Leotta, 28 anni. «Per Beethoven il tempo è uno degli aspetti principali della struttura, pertanto la scelta del tempo rappresenta uno degli elementi più cruciali nell'interpretazione delle sue Sonate. Devo dire che questo evento, che inizierà il 27 marzo, rappresenta per me un momento speciale, umanamente e artisticamente».
Solo Daniel Barenboim, prima di lei, aveva proposto in gioventù l'intero ciclo beethoveniano. Quali analogie o differenze ci sono con le sue interpretazioni?

<Il legame con Barenboim è molto personale. Quando avevo otto anni ricordo ancora che mio padre mi regalò il cofanetto dell'integrale delle Sonate beethoveniane. All'epoca non riuscivo a sentire dall'inizio alla fine l'op. 106, però rimasi talmente incantato dall'op. 111, e soprattutto dall'Arietta che Barenboim interpretava straordinariamente, che decisi nonostante la mia giovane età di leggerla e studiarla. Per Barenboim è fondamentale la chiarezza delle articolazioni, ossia mettere in evidenza la differenza fra legato, staccato, portato e articolato, un aspetto che anch'io tengo molto in considerazione. Barenboim, essendo anche un grande direttore d'orchestra, pone poi un'attenzione basilare sulle dinamiche (piano, pianissimo, forte, fortissimo), strettamente legate al discorso musicale>. 
Mediante le sue esecuzioni, come vede la figura di Beethoven?
<Beethoven è il sommo compositore che non ha regalato neanche una nota ai sommi principi della musica. Compositore più dedito alla sua arte di chiunque altro. Una moralità e una grandezza di spirito estrema, una conoscenza dell'universo e dell'uomo infinita. Una fonte inesauribile di ricerca per ogni interprete. La musica di Beethoven è talmente universale che per qualsiasi tipo di audience avrà sempre un messaggio attuale da trasmettere. Ritengo sia stato un enorme privilegio avere speso migliaia  e migliaia di ore e centinaia di concerti approfondendo questo autore, anche se può apparire in controtendenza. Infatti vedo oggi che i pianisti della mia generazione non ritengono più Beethoven il punto di riferimento della scuola interpretativa pianistica classica e questo è un grandissimo peccato. Tutto ciò mi sembra assurdo perché Beethoven è come Kant per la filosofia o Dante per la poesia>.
Fra poco le sue interpretazioni dell'integrale delle Sonate di Beethoven verranno pubblicate in cd?
<Ho inciso le Sonate beethoveniane nel corso di due anni a Losanna ed è stato un ulteriore lavoro di verifica perché, oltre a suonarle, bisogna poi ascoltarle, montarle e scegliere le parti migliori. Si può dire che i tecnici del suono e io le abbiamo guardate al microscopio. Finalmente a giorni uscirà il primo album doppio, comprendente sei Sonate (op. 13 Pathétique, op. 26, op. 57 Appassionata, op. 10 n. 3, op. 78 e op. 111), prodotto dalla casa discografica canadese Atma Classique distribuita in tutto il mondo. L'intera
edizione è costituita da dieci cd, raggruppati in cinque album doppi. Questa estate lavorerò al montaggio di altri due dischi che andranno a formare il secondo volume che uscirà entro la fine dell'anno. I primi dischi giungeranno in Italia a partire dal mese di aprile. Il concerto del 27 marzo al Sociale costituirà ufficialmente il lancio nel nostro Paese delle registrazioni>.

Alberto Cima                                                        

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