L'eterno femminino
nell'arte di Fiume

Ad Alserio, fino al 25 novembre, la mostra dedicata al grande pittore siciliano, con 12 opere di grandi dimensioni dedicate al tema della donna

(v.f.) Dodici oli d’autore dedicati all’eterno femminino. Fino al 25 novembre si può visitare ad Alserio (Co) la mostra "Fiume. Il mito della donna", che propone alcune opere mai viste prima (dal lunedì alla domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18).
 Viene così a chiudersi un percorso ideale sulla pittura del Novecento, che ha portato ai pregevoli allestimenti di opere di Gauli e Guttuso. Ne parliamo con Gisella Colombo, la curatrice.

Fiume amava le donne. Questo sentimento come si esprime nelle tele di Alserio?

Con una sensualità ammirata, che mostra la donna come un soggetto da contemplare. Le sue modelle sono rappresentate a volte come odalische, distese su divani fastosi, o come bellezze esotiche. Alcune sono etiopi o brasiliane di Rio de Janeiro, altre sono orientali. Molto sensuali, ma assolutamente mai leziose, le donne sui tacchi a spillo.

A quando risalgono le opere?

Il maestro Fiume le ha realizzate negli anni Settanta, utilizzando - oltre alle tele - anche materiali diversi, dal tessuto al plexiflas colorato. In mostra si può ammirare anche un bronzetto che appartiene al ciclo delle «Ipotesi».

Il colore è un elemento dominante della rassegna...

Il cromatismo intenso, che amalgama i rossi, i gialli, i neri, esprime una delle caratteristiche del lavoro di Fiume di quegli anni. Da un punto di vista stilistico, si colgono inoltre elementi tratti da Picasso e De Chirico.
Da dove provengono i pezzi in mostra?

Dalla Fondazione Fiume di Canzo: alcuni non sono mai stati esposti, altri arrivano dall’ultima mostra di Roma.

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