Lo Stato Sociale, folla di fan a Milano
«Il successo non ci cambia, siamo “indie”

I cinque musicisti di Bologna, secondi a Sanremo con “Una vita in vacanza”

rivelazione della canzone italiana, oggi pomeriggio a La Feltrinelli di Milano

Il successo «è qualcosa di molto bello, ma noi siamo e restiamo indipendenti». Parola di Lo Stato Sociale, il gruppo rivelazione del pop italiano, arrivato secondo al Festival di Sanremo con “Una vita in vacanza”, ma balzato al primo posto delle vendite di questa settimana, con 2 milioni di streaming su Spotify e 11 milioni di visualizzazioni su Youtube. «Abbiamo la nostra casa discografica e non ci sentiamo minimamente parte di un “sistema”» hanno detto questo pomeriggio a La Provincia, intervistati a La Feltrinelli di piazza Piemonte di Milano. I cinque ragazzi bolognesi - Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Francesco Draicchio - hanno raccontato gli inizi della band, nel 2009. «Ma in modo professionale siamo un gruppo dal 2012, quando è uscito il nostro primo album (“Turisti della democrazia”)». Il testo della canzone “Una vita in vacanza” si ispira anche alle loro storie di Millennials. Enrico Roberto ha ricordato la vita da precario: «Mi hanno anche licenziato, lavoravo come postino. Mi dava quel tempo libero per provare e fare i concerti, anch’io mi sono ritrovato a casa». Spontanei, smart e pronti nel rilanciarsi le battute, i ragazzi di Lo Stato Sociale saranno domani sera in tv su Raitre, a “Fuori Roma”, il programma di Concita De Gregorio.

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