Marracash all’Orsa
Arriva il re del rap

Show case lunedì 30 aprile alla discoteca di Lecco

Marracash arriva all’Orsa Maggiore di Lecco, lunedì 30 aprile verso l’una. Uno show case da tutto esaurito. Marracash, 39 anni in maggio, è il numero uno del rap, senza neanche fare la fatica di apparire tre volte al giorno su instagram per ricordare al mondo che esiste. I suoi fan lo sanno già e aspettano il suo prossimo cd come l’avvento del Messia. Ne ha già fatti cinque, King del rap, Marracash, Fino a qui tutto bene, Status e Santeria con un altro maestro del rap, Guè Pequeno. Danno tutte dipendenza e l’elenco delle canzoni imperdibili è vicino al 100 per cento. Anche se parla la lingua dei ragazzi e canta storie di donne, droga, soldi, discoteche ha una capacità di scrittura che permette anche a chi è fuori da questo mondo di immedesimarsi nei suoi messaggi. A Marracash va stretta la società e soprattutto il fatto che «ogni giorno nella city c’è uno schema che ti butta giù» (Nulla accade). Basta ascoltare le sue strofe: «Non è che se tratti male tua madre sei un uomo. Non è che se tuo figlio è violento è perchè ascolta il rapper. Non è che se ti vesti firmato sei ben vestito». E poi sente il Peso della vita, di come funziona, di come ti fa sentire se non riesci a incasellarti nel posto dove vorrebbero farti stare («strisciare badge vestito beige non fa per me» da Noi no). Marracash vede, molto bene, cosa succede e poi lo canta in una maniera così incisiva che ascoltarlo è come vedere un film, un film bello, tipo quelli di Scorsese. Per questo i suoi fan lo amano.

Marracash in realtà si chiama Fabio Bartolo. E’ figlio di un camionista e di una bidella che sono arrivati dalla Sicilia a Milano pensando di trovare una vita migliore e invece hanno trovato i ladri che hanno rubato il camion al padre, lo sfratto che li ha fatti trasferire in quartiere povero come la Barona e un’esistenza senza lussi. Non avevano neppure il bagno in casa e il papà, senza camion, perse anche il lavoro. In vacanza «andavano giù in Sicilia con la Uno diesel», un altro dei suoi pezzi epici (Bastavano le briciole). Da giovane ha fatto mille mestieri «com’è dura far piovere cash» (La danza della pioggia) e non li ha graditi molto: «I poveri almeno ti ordinano cosa fare, I ricchi invece, loro usano il plurale. Prendiamo, spostiamo e alziamo e dopo restano a guardare» (Badum Badabum Cha Cha). Per quanto sia molto famoso e ammirato, avrebbe potuto avere anche più successo se fosse uscito adesso con il suo primo album. Adesso i rapper sono come Rockstar (vedi Sfera) prima erano l’eccezione. Testimonial di molti brand di abbigliamento perchè è alto e magro come i modelli (Iuter, Versace, Fausto Puglisi) ma anche di giganti della comunicazione come Tim, ha appena lanciato una radio tutta rap Trxradio con le tracklist scelte da lui Fabri Fibra, Guè Pequeno, Clementino, Ensi e Salmo (l’idea è della loro manager Paola Zukar ed è si è rivelata un successo in poche ore).

Di tutto questo all’Orsa arriverà l’energia. Perchè i testi di Marracash sono dinamite, come Nina Senicar , Stupido, Cosa mia, lui stesso è un personaggio che muove migliaia di fan come ha dimostrato con il tour di Santeria al Carroponte ma anche con il concerto di Timberland che l’ha messo su una piattaforma alta 40 metri a Porta Genova. Stavolta sarà lì a pochi passi dalla pista. Il King del rap per tutti i ragazzi che saranno all’Orsa. Una stella porta fortuna. Come i dicono i ragazzi Bella Marra.

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