Mogol a Sondalo
tra musica e poesia

Mentre il festival di Sanremo soccombe alle dinamiche tv, il prossimo 13 febbraio a Sondalo un super-ospite ci farà scoprire la dignità della canzone: il perché lo spiega qui il critico Gian Paolo Serino

Il vero super-ospite di quest’anno a Sanremo sarà in Valtellina. Mentre il Festival della canzone italiana soccombe sempre più alle dinamiche televisive, pagando con i soldi dei contribuenti, i nostri, attrici come Nicole Kidman in nome di non si sa quale audience.

Alla base, lo si scrive da anni, non più le canzoni, ma il contorno clownesco che rende quasi inutile un evento che ha contribuito alla divulgazione non solo della canzone ma anche della lingua in un’Italia del dopoguerra ancora divisa dai dialetti.

Per questo la notizia che venerdì 13 febbraio il compositore Mogol sarà a Sondalo per una serata tra musica e parole in ricordo di Lucio Battisti, contribuisce a ridare dignità e speranza alla canzone italiana. Più che un evento un’epifania, dato che Mogol non è artista dalle troppe apparizioni pubbliche. E Mogol, sia detto una volta per tutte, è Lucio Battisti.

Questione di poesia

Difficile dire, ma questo lo lascio ai critici musicali, cosa sarebbe stato Battisti senza le parole scritte da Mogol. Essendo un critico letterario mi limito ai versi ed è oggettivo che siano poesie. Basti pensare a “Emozioni”, una “Vita spericolata” di Vasco Rossi ante-litteram, o “I Giardini di Marzo”, solo per fare due esempi, per capacitarsi di come Mogol non sia un semplice paroliere, ma un poeta sensibile e attento a non trincerarsi dietro la siepe di Leopardi. Francesco Guccini, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Giorgio Gaber, Eugenio Finardi, Paolo Conte, Franco Battiato, Vasco Rossi, Vinicio Capossela e Mogol sono i massimi poeti contemporanei perché, anche lontano dalla musica, i loro componimenti sono superiori a qualsiasi poeta dei nostri tempi (a eccezione di Michel Houllebecq e Mark Strand: gli unici ad aver intuito come anche su carta la poesia debba suonare in uno spartito d’inchiostro).

Mogol rappresenta al meglio come tutta la tradizionale poesia dell’ultimo ‘900 possa essere spazzata via in una traccia di quattro minuti e in testi che sono vicini agli ascoltatori ma anche ai lettori.

Occasione unica

Un’occasione più unica che rara, quindi, ascoltare la viva voce di Mogol - che ha scritto per tantissimi, persino per David Bowie (“Ragazzo solo, ragazza sola”) - e vivere a Sondalo una serata alternativa che, oltre al Festival, coincide con l’ultimo weekend del Carnevale ambrosiano e con la vigilia di San Valentino. L’incontro con Mogol - organizzato dall’Apt di Sondalo con il patrocinio del Comune e in collaborazione con “La Provincia”- si svolgerà in un dialogo con il nostro direttore Diego Minonzio e sarà seguito dal concerto di cover di Battisti eseguite dalle “Custodie Cautelari” con la voce di Ettore Diliberto, mentre alle chitarre ci saranno Riki Portera (musicista di Lucio Dalla, Loredana Bertè, Vasco Rossi, Ron, Eugenio Finardi) e Giuseppe Scarpato, storico chitarrista e arrangiatore di Edoardo Bennato.

Nel palazzetto dello Sport di Sondalo (550 posti a sedere, biglietto 26 euro, informazioni al numero 0342 801816 - [email protected]) l’evento, organizzato dal direttore artistico Ezio Bianchi, già protagonista di molti eventi musicali realizzati a Sondalo, preannuncia già il “sold out”, dato che sono ormai pochissimi i posti ancora a disposizione.

Patrimonio culturale

Le cronache del tempo raccontano che Ludwig van Beethoven, invitato a corte per tenere un concerto in onore del Principe, abbia interrotto la sua esibizione all’improvviso e, sbattendo il coperchio del pianoforte, si sia avviato senza la minima esitazione verso l’uscita. Perché? Perché il Principe, certamente nell’intenzione di dimostrare la sua profonda commozione alla musica del Maestro, aveva pensato bene di mettersi a piangere. Beethoven, con la sua interruzione, aveva voluto far sapere che la musica non può, non deve solleticare i sentimenti relativi al vivere di tutti i giorni, non tocca le corde della gioia e del doloreL’idea di questa serata è geniale per molti motivi: l’unicità della partecipazione di Mogol proprio in quel weekend di febbraio è anche ricordare che la Valtellina non è soltanto sci e eno-gastronomia, ma fonte di un patrimonio umano e culturale da apprezzare in ogni suo tesoro. Il paese di Sondalo, ad esempio, risultato tra i paesi più virtuosi nel pagamento delle tasse nella provincia di Sondrio (di questi tempi non è davvero poco), sotto l’amministrazione del giovane e dinamico sindaco Luigi Grassi, esponente di una lista civica capace di andare oltre le solite gabbie partitiche, è diventato uno degli angoli più belli dell’Alta Valtellina. Non solo per le bellezze naturali, arricchite da percorsi per lo jogging e la mountain bike all’altezza dei più alti standard svizzeri, ma proprio per la sensibilità alla Cultura.

Sondalo è diventato in pochi anni non solo un paese conosciuto per il suo Ospedale Morelli. Certo l’ex-sanatorio è una delle eccellenze della sanità italiana ed è anche uno tra gli esempi meglio riusciti dell’architettura razionalista (tanto da essere candidato a sito protetto dall’Unesco), ma Sondalo è anche altro. È una scoperta unica: piccoli scrigni di bellezza assoluta, come la chiesetta di Santa Marta che racchiude i cicli pittorici di Giovannino da Sondalo, tra i massimi pittori cinquecenteschi lombardi; oppure scorci di inusitata bellezza che scopriremo esserci familiari perché immortalati da Vittorio De Sica in “Una breve vacanza”, film del 1973 interpretato da Florinda Bolkan e Monica Guerritore con la sceneggiatura di due geni come lo scrittore Cesare Zavattini e Rodolfo Sonego (per scoprirne il fascino leggete “Rodolfo Sonego e il cinema” di Tatti Sanguineti, da poco edito da Adelphi: straordinaria lettura).

Don Camillo

Oppure il carattere degli abitanti di Sondalo: perché non è un caso che Giovannino Guareschi si sia ispirato proprio a un parroco di Frontale, frazione di Sondalo, per la figura del suo Don Camillo. Con l’occasione della serata dedicata a Mogol potrete scoprire la perla della Valtellina, un paese ritratto anche in un documentario girato dal regista Pietro Di Salvatore (e disponibile sul sito dell’Apt di Sondalo) dove si respirano arte, musica e letteratura. Un connubio perfetto: a pochi chilometri da Bormio, ma diverso. Un’atmosfera d’altri tempi ma al passo coi tempi, senza la frenesia obbligatoria del “doposci” a tutti i costi, di quell’aria cittadina che non fa parte della natura montana. Sondalo si vive come un libro: lo si apprezza leggendolo tra i passi delle sue strade, vivendo i tempi scanditi dalle campane delle chiese, dall’aria che, qui, è davvero respirabile e non a caso fu scelto per costruirci un sanatorio.

Quello del 13 febbraio si annuncia come un weekend da vivere intensamente. Non ci saranno i lustrini e i fiori della Riviera, ma c’è quell’eternità che di solito rimpiangiamo sempre quando gli artisti se vanno. Ma gli artisti non se vanno mai. Rimangono nelle loro opere. In questo caso, però, potete incontrare un mito dal vivo.

Un mito come Mogol: con quell’aria timida che hanno solo i grandi poeti dell’anima, quella ritrosia che hanno soltanto i poeti, con quella sembianza di altezzosità che, invece, è solo la campana di vetro, fragilmente infrangibile, di chi vuole proteggersi dal vento delle parole. Da quelle che «tu chiamale se vuoi, emozioni».

Twitter: @GianPaoloSerino

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