Cultura e Spettacoli / Como città
Venerdì 13 Marzo 2020
Online il Fondo Morandini:
c’è il Lario di fine ’800
La registrazione al sito della Cineteca di Milano permette di accedere allo streaming
È uno degli spazi più belli della Fondazione cineteca di Milano, nella sua sede di via Tofane 49 a Milano. È “La biblioteca di Morando”, «uno spazio speciale dove immergersi nella lettura e nello studio del cinema dedicato al grande critico cinematografico Morando Morandini, la cui vasta biblioteca (composta da oltre tredicimila volumi, lettere, fotografie, faldoni di appunti a partire dal 1952) è stata donata dalla famiglia alla Cineteca di Milano. La biblioteca sorge nel luogo che ha ospitato per tanti anni lo storico archivio cinematografico di via Sammartini lungo il percorso pedonale e ciclabile del Naviglio Martesana, un luogo particolare totalmente ristrutturato ed alimentato ad energia solare, ma dove si respira ancora cinema», scrivono i curatori.
Un luogo chiuso, naturalmente, in questi giorni di stop per la cultura come per tutti gli alti settori. Ma è possibile accedere al Fondo Morando Morandini gratuitamente e restandosene comodamente a casa (o anche scomodamente: tanto a casa bisogna restare). Basta registrarsi gratuitamente sulla pagina web per accedere allo streaming di numerosi film, dai muti di poco più di un minuto di fine Ottocento a titoli che uno non si aspetterebbe, ma evidentemente cari al critico che, come è noto, ha avuto lunghi e proficui trascorsi comaschi: è sempre tornato con piacere nella nostra città, spesso per eventi legati al cinema.
Così non deve stupire, tra i titoli, anche un documento storico rarissimo, girato sul Lario tra il 1896 e il 1898. In quegli anni i fratelli Lumière, che avevano brevettato il loro “Cinématographe” nel 1895, spingevano i loro operai in vacanza a riprendere delle vere e proprie “videocartoline” e così è stato fatto anche a bordo di un battello che solca le acque. Si intitola “Lago di Como, danze a bordo”. Mostra due signore che sembrano uscite da un vecchio manifesto del Campari realizzato da Dudovich, intente a danzare fra loro. Comasche? Turiste? Chissà. Attorno a loro i nostri trisavoli le osservano divertite mentre, sullo sfondo, si vede uno scorcio delle montagne che conosciamo bene. A un certo punto un ragazzetto si porta in primo piano, per essere ben sicuro di essere immortalato dalla macchina da presa: un piccolo gesto spontaneo che anticipa di qualche decennio lo zoom dell’obiettivo.
Un piccolo grande documento, visto che dura appena un minuto, ma tra le chicche di Morando non mancano lungometraggi e documentari, tra cui tutta una serie dedicata ai grandi della pittura.
Alessio Brunialti
© RIPRODUZIONE RISERVATA