Cultura e Spettacoli / Como città
Giovedì 18 Luglio 2013
Orlando mondiale a Locarno
E Castellitto merita un Pardo
L’Italia grande protagonista al festival del film dal 7 al 17 agosto. Una prima per Bruno Oliviero e il premio alla carriera all’attore
Giunto all’edizione numero 66, che si svolgerà dal 7 al 17 agosto, il Festival del Film di Locarno per la seconda volta nella sua storia ha un direttore artistico italiano - Carlo Chatrian - il che autorizza a sfogliare il programma della manifestazione rilevandone anzitutto le presenze tricolori.
E, come non accadeva da molti anni, un film italiano avrà la sua “prima” mondiale in Piazza Grande (il 9 agosto):è un poliziesco dai risvolti drammatici, s’intitola “La variabile umana”, regia di Bruno Oliviero, con Silvio Orlando nel ruolo di un ispettore di polizia intristito dalla vedovanza, Giuseppe Battiston come collega e, nel cast, Sandra Ceccarelli.
L’ambientazione milanese del film ribadisce i nuovi collegamenti tra Locarno e il capoluogo lombardo, da dove giungeranno i lavori dei giovani autori del Centro sperimentale di cinematografia. Ma, tornando al programma di Piazza Grande, che resta il fulcro del Festival, anche per l’eccezionale adunanza di ottomila spettatori che consente, spiccano le presenze nordamericane, a cominciare da “2 guns”, adrenalinico film d’apertura con Denzel Washington e Mark Wahlberg dove ladri rubano ai ladri, almeno nelle intenzioni, e tra altri il thriller “Blue ruin” di Jeremy Saulnier, proveniente da Cannes, la commedia “We’re the Millers” con Jennifer Aniston.
Ma sul gigantesco schermo sotto le stelle si vedranno film di Canada e Cile, Svizzera e Germania (drammatico e romantico “Mr. Morgan’s Last Love”di Sandra Nettelbeck con Michael Caine), Belgio, Francia, Gran Bretagna (“About Time” di Richard Curtis, commedia dai risvolti fantascientifici. E, soprattutto, il programma della Piazza è spia della varietà delle proposte festivaliere: “Ricche e famose” estratto dalla retrospettiva dedicata a George Cukor, “Fitzcarraldo” come omaggio a Werner Herzog, e, come già l’anno scorso, un documentario - “Sur le chemin de l’école” di Pascal Plisson -come film di chiusura.
Quello di Locarno vuole essere “cinema di frontiera”, secondo l’espressione di Carlo Chatrian, fin dalla sua sezione più “popolare”. Poi saranno tutte da scoprire le 20 opere del Concorso internazionale, 18 in prima mondiale tra cui “Sangue” di (e con) Pippo Delbono che sfila sotto insegne coproduttive di Italia e Svizzera, e i 16 film dell’altra sezione competitiva, Cineasti del presente, 14 in prima mondiale e altrettante opere prime, compreso “The Special Need”, documentario di Carlo Zoratti, coproduzione tra Germania e Italia.
Oltre al Pardo alla carriera a Sergio Castellitto, con rappresentativa personale dell’attore e regista italiano, nel palmares locarnese va notato il Premio Cinema Ticino assegnato a due case di produzione della Svizzera italiana, Amka Films e Ventura Film, di cui saranno presentati rispettivamente “L’intervallo” di Leonardo di Costanzo e “Le quattro volte” di Michelangelo Fammartino.
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