Cultura e Spettacoli / Como città
Martedì 24 Marzo 2020
Parte da Como il film
sul “mondo sospeso”
Il Lake Como Film Festival lancia “#realwindows” per documentare questa stagione di isolamento - Un “film collettivo”, formato da tanti piccoli video, per comporre il mosaico del pianeta in quarantena
Ciò che quotidianamente vediamo fuori dalle nostre case potrebbe entrare a far parte di un film.
Un “film collettivo”, una raccolta di vedute paesaggistiche provenienti dalle finestre del mondo in questo periodo di emergenza e isolamento. A lanciare il progetto “#realwindows / Un mondo sospeso” è il Lake Como Film Festival, nelle persone di Alberto Cano – direttore dell’Associazione Lago di Como Film Festival - e di Davide Dell’Erba, Andrea Giordano, Ottavia Fragnito, Matteo Montini, Massimilano De Ponti, Stefano Facchinetti, Marco Pepe, componenti del gruppo di lavoro.
Come tutte le altre realtà associative e le manifestazioni culturali del territorio e nazionali, anche il Lake Como Film Festival ha, ormai da alcune settimane, sospeso la programmazione di tutte le sue attività, in ottemperanza alle direttive governative che si sono succedute dal 23 febbraio scorso ad oggi.
Per quanto riguarda il futuro, è ovvio che in questo momento di difficoltà ci sia grande incertezza sull’edizione di quest’anno del festival dedicato al cinema di paesaggio, la cui organizzazione è di certo rallentata, se non in parte compromessa. Per ovviare a questa situazione il gruppo ha ideato due proposte per l’affezionato pubblico che ha seguito le sette passate edizioni della manifestazione e per coloro che non l’avessero ancora scoperto.
La prima è identificata dall’hashtag #realwindows, lanciato in questi giorni su Instagram e gli altri canali della rete. Negli anni di programmazione del festival, il paesaggio è sempre stato al centro e ha portato organizzatori e spettatori a riflettere sul rapporto tra umano e natura, consentendo loro di ammirarlo e comprenderlo attraverso quello straordinario strumento che è il cinema.
Da questo punto di partenza prende dunque le mosse il progetto, che vuole raccogliere vedute paesaggistiche dalle finestre del mondo; in questo momento, in cui tutte le attività – tra cui anche quelle culturali - sono sospese, il Lake Como Film Festival vuole coinvolgere il suo pubblico in un progetto di film collettivo: “Un mondo sospeso” - questo il titolo scelto – documenterà quello che appare in questo particolarissimo periodo fuori dalle finestre delle nostre case, l’unico paesaggio per ognuno di noi oggi disponibile.
I video - della lunghezza massima di un minuto – potranno essere inviati seguendo le modalità previste sul sito apposito: quelli raccolti fino al termine di questa fase di quarantena costruiranno, come tessere di un mosaico, il racconto e il ricordo di quello che è, a tutti gli effetti, un momento unico della storia del nostro Paese e del mondo.
Per accompagnare gli spettatori in questi giorni di chiusura, il Lake Como Film Festival ha anche pensato ad un “omaggio”: inizia infatti in questi giorni una mirata “proposta di visione” - che gli iscritti riceveranno tramite la newsletter (attivabile scrivendo a [email protected]) e che potrà trovarsi anche sul sito - con alcune segnalazioni cinematografiche tratte dalle passate edizioni della manifestazione; corredate da una breve presentazione e dalle indicazioni per la visione in streaming video, permetteranno agli appassionati di scegliere contenuti di qualità, rivedere pellicole amate o recuperare qualche titolo perso. Seguendo le sezioni e i temi affrontati di anno in anno, ecco i grandi film di Panorama, i lungometraggi di Longscapes, i documentari ambientali, i paesaggi dell’animazione, i corti del concorso FilmLakers, a cui si aggiunge l’indicazione di alcune serie tv che hanno come focus il “paesaggio”.
Tra gli altri, titoli quali “Il sale della terra” di Wim Wenders e Juliano Riberio Salgado - proiettato al cinema Arena nel 2017, “Mowgli – il figlio della giungla” - firmato da Andy Serkis, ospite a Villa Erba nell’ultima edizione nel luglio 2019, alcune “chicche” come “Tanna” e “Momosas”.
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