“Rigoletto” nel luogo magico:
il teatro svelato ai ragazzi

La versione di “Opera domani” in scena al Teatro Sociale - Affidato al giovane Manuel Renga, il dramma di Verdi si fa favola

Ventiquattro anni, ventiquattro edizioni, la passione e le emozioni intense e sentite di sempre, sempre nuove. In questi giorni, al Teatro Sociale, è in scena il “Rigoletto” di Verdi in versione Opera Domani: oltre venti recite solo a Como, anteprima di 160 repliche da qui a giugno, fra città italiane e tappa a Bregenz, con oltre 150mila bambini e preadolescenti protagonisti, oltre che spettatori.

Oltre i numeri che parlano da soli, non si può non raccontare ciò che si prova coronando settimane di canto, ascolto, lettura, gioco, studio, riflessione con la magia del teatro vivo e vero. Il racconto in musica dell’universale umano, buffo e tragico alternati di anno in anno, con la voglia di dire che quest’ultima produzione è bella quanto tutte le precedenti, anzi di più, risponde al vero: lo spettacolo di quest’anno è quanto mai riuscito. Il dramma di Rigoletto, Gilda, dei sentimenti e degli umani egoismi proiettati da un Verdi romantico ormai maturo, trovano nell’adattamento targato team progettuale Opera Education un risultato che tiene più di sempre attenti e coinvolti i giovanissimi spettatori, preparati dagli insegnanti a loro volta formati grazie al progetto.

Il “Rigoletto” affidato al giovane regista Manuel Renga scorre quanto mai veloce nella sua selezione curata e ricca di gesti, simboli, parole e, ovviamente, suono musicale verdiano: veloce per noi adulti, perfetto per il partecipe pubblico dei 6 – 13enni. “Rigoletto – I misteri del teatro” parla con il segreto mai scontato del teatro nel teatro di amore difficile, diversità (“difformità”, diceva Verdi con una modernità impensabile), ma svela anche i segreti senza tempo ma sempre meno vissuti del teatro, luogo e azione. I tre cast di giovani cantanti vincitori del Concorso AsLiCo si avvicendano con coraggio e preparazione nelle meraviglie della melodia verdiana così come l’Orchestra 1813, guidata dal giovane Cesare Della Sciucca, mostra di debuttare pronta ed efficace, sempre chiara, giusto un po’ forte nelle prime scene.

Il palcoscenico è vivacissimo di luci e ombre (anche cinesi), costumi anni Venti della Compagnia del teatro, effetti: la scelta di Renga di alleggerire il dramma a favore del pubblico dei piccoli con passaggi di delicata caricatura trova soluzioni geniali, un po’ disneyane, compresa l’azione dei bastoni della pioggia che sciolgono il momento dell’incontro con il gesto fatale estremo: il teatro, la favola, sono questo, nel guidare a capire la vita.

Se poi i ragazzi proseguiranno le loro giornate giocando al videogioco di Rigoletto appositamente creato per loro, ben venga. Avranno imparato a concepire la diversità: Aslico e Università di Macerata offrono anche per due sabati laboratori a bambini ipovedenti l’incontro con Rigoletto. Sabato 15, repliche aperte al pubblico.

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