Sceneggiatore, critico, musicista: Como piange Antonio Tettamanti

A lungo collaboratore delle pagine culturali de La Provincia

Como

Como piange Antonio Tettamanti, poliedrica figura di scrittore, sceneggiatore, critico, musicista, docente, intellettuale irregolare che ha caratterizzato la vita culturale della città, e non solo, dai primi anni Settanta. Si era distinto, inizialmente, collaborando a “Happy trails”, fanzine che è poi confluita nel gruppo del magazine “Mucchio Selvaggio”, mensile rock per eccellenza dove Tettamanti si distingueva per le recensioni letterarie, tra i massimi esperti italiani di Stephen King, tra i primissimi a parlare di autori poi diventati celebri come, su tutti, Cormac McCarthy. Autori di cui aveva parlato spesso anche sulle pagine di questo quotidiano.

Alla passione per i libri univa quella per i fumetti: è stato uno dei fondatori di Storieestrisce, che gravitava attorno alla Milano Libri, all’epoca editrice di Linus e Alter Alter, riviste per cui ha collaborato scrivendo testi per grandi illustratori come Lorenzo Mattotti, Silvio Cadelo, Raul Fortuna, Laura Scarpa, Mirko Pajè ed Enea Riboldi. Fu anche tra i docenti della Scuola del Fumetto, sempre senza trascurare tutte le altre forme di scrittura, arrivando a scrivere un romanzo rimasto per molto tempo nei cassetti e poi pubblicato nel 2005 in crowdfunding da “LettoriEditori” (un autentico pioniere, anche in questo): “1983” è una lunga e magmatica narrazione che restituisce molto dell’inventiva di un autore che, grande appassionato anche di musica, si era cimentato come bassista per innumerevoli formazioni lariane

. Al suo talento calcistico, che lo vedeva impenetrabile portiere, si deve – così narra la leggenda, perché era un personaggio da leggende – il soprannome di “Tapparella” con cui era affettuosamente e universalmente noto nella sua Como, città che aveva abbandonato negli ultimi anni, dopo qualche problema di salute, per un buen retiro nelle Marche.

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