Se il pianoforte
torna all’antico

Concerto di Jura Margulis a Lugano nell’ambito del progetto Argerich

Venerdì alle 18.30 (biglietti a 10 franchi), nella Chiesa evangelica di viale Cattaneo a Lugano, nell’ambito del “Progetto Martha Argerich”, si esibisce il pianista Jura Margulis che esegue musiche di J.S. Bach, Mozart, Sostakovic, Barber, Puccini e Liszt.

Sarà l’occasione per presentare il “Margulis-Sordino-Pedal Project”, ossia lo strumento che ricostruisce l’effetto di “sordino” che il pianoforte aveva al tempo di Beethoven e di Schubert, in seguito caduto in disuso.

Nei primi decenni del XIX sec. il pianoforte era dotato del cosiddetto pedale “sordino”, un dispositivo che faceva scorrere una sottile striscia di feltro fra le corde e i martelli. L’obiettivo non era quello di attutire il volume sonoro, ma di ottenere un suono distanziato e una sonorità originale capace di rafforzare l’espressione. Intorno al 1820 il pedale “sordino” si conquistò un’incontestabile presenza nei pianoforti.

Cadde in disuso solo quando allo strumento fu richiesto di produrre un maggior volume sonoro in funzione delle grandi sale e del repertorio virtuosistico spettacolare. No   nostante il fatto che da 150 anni non venga più applicato nella costruzione dei pianoforti, il pedale “sordino” è citato più volte nella letteratura pianistica ottocentesca. Beethoven lo menziona quaranta volte negli spartiti delle sue 32 Sonate, in particolare nella celeberrima “Al chiaro di luna”. Il “Margulis-steingraeber-sordino-Pedal-Project” intende ripristinare la funzione originale del pedale “sordino”.n A. Cim.

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