Tutto (e di più) su De André:
11 serate di musica e racconti

Da oggi alle 21 l’Officina della Musica di Como gli dedica un ciclo esaustivo - Alessio Brunialti (e ospiti) ne esplorerà la carriera dai primi 45 giri agli album tematici

«Cosa avrebbe potuto fare alla fine degli anni Cinquanta un giovane nottambulo, arrabbiato, mediamente colto, sensibile alle vistose infamie di classe, innamorato dei topi e dei piccioni, forte bevitore, vagheggiatore di ogni miglioramento sociale, amico delle prostitute, cantore feroce di qualunque cordata politica, sposo inaffidabile, musicomane e assatanato di qualsiasi pezzo di carta stampata? Se fosse sopravvissuto e gliene si fosse data l’occasione, costui, molto probabilmente, sarebbe diventato un cantautore. Così infatti è stato ma ci voleva un esempio».

Con queste parole si dipingeva Fabrizio De André e oggi, a cavallo di due importanti anniversari, i vent’anni dalla sua morte e gli ottanta dalla sua nascita, la sua penna e le sue note sono più vive, intense e amate che mai.

Anniversari importanti, dunque, che hanno meritato (e ancora meriteranno) celebrazioni, tributi e omaggi, come quello cinematografico de “Fabrizio De André - Il principe libero”, film diretto da Luca Facchini e uscito all’inizio di quest’anno, con Luca Marinelli (neovincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile in “Martin Eden”), Valentina Bellé, Elena Radonicich ed Ennio Fantastichini.

O ancora, come quello discografico di “Faber Nostrum”, l’album tributo che ha visto coinvolti alcuni dei nomi più noti della nuova scena musicale italiana, da Motta a Colapesce, da Gazzelle a Lo Stato Sociale, da The Zen Circus ai Ministri. Da qualunque parte lo si voglia guardare o, meglio, ascoltare, De André ha lasciato un segno indelebile nella storia personale di ognuno e in quella civile e politica del paese, tracciando un percorso che ha ispirato, commosso, divertito, incantato e conquistato intere generazioni, un percorso ancora vitale e stimolante, che di certo continuerà a contagiare nuove leve musicali. Lo sa bene l’Officina della Musica di via Giulini 14 a Como che, da stasera, mercoledì 11 settembre, e per undici appuntamenti (ma potrebbero essere anche di più) racconterà, attraverso la voce di Alessio Brunialti, la figura del grande cantautore genovese, ripercorrendo, passo dopo passo, l’intero repertorio e tutta la sua discografia, dai primi 45 giri ai grandi album tematici, dalle collaborazioni illustri alle ultime produzioni.

Racconti, aneddoti, canzoni e ospiti a sorpresa, tra i quali, già dalla prima puntata, che toccherà gli anni dal 1961 al 1966, potrebbero far capolino Gian Battista Galli, frontman dei Sulutumana, Cristiano “Paspo” Stella, co-fondatore degli Oltre il Giardino Project, accompagnato dalla chitarra di Roberto Sala, e prossimamente, dall’arciliuto di Marco Baronchelli, ma sarà possibile anche la presenza, nelle serate a venire, di Marco Belcastro e Vittorio Liberti. Un appuntamento al mese, un viaggio cronologico nelle atmosfere e nelle suggestioni di Faber a cui tutti saranno invitati a partecipare, con contributi, brani, storie e narrazioni, per condividere, una volta di più, uno dei patrimoni più preziosi musica italiana.

Inizio ore 21 circa, ingresso a 10 euro per i soci e a 14 euro per i non soci (fino ad esaurimento posti a sedere). Informazioni e prenotazioni: 3492803945 - [email protected].

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