Un "inedito" Gruppo Como
nei padiglioni della fiera

Opere della Badiali, di Rho, Galli e altri esponenti di punta dell'Astrattismo lariano nella prima edizione della rassegna "Art'Co" a Erba

Una full immersion nell’arte contemporanea è resa possibile dalla prima edizione di «Art’Co/08» allestita a Lario Fiere di Erba fino a domani grazie all’efficiente organizzazione di Mediaconsulter. Nel grande spazio flessibile di Lario Fiere, sobriamente suddiviso da pannelli bianchi ben illuminati, ottantadue gallerie nazionali di varia provenienza offrono una selezione di autori rappresentativi delle più significative tendenze artistiche comprese tra la metà del secolo scorso e oggi.
Ci sono i maestri ma anche gli esponenti delle ultime generazioni, gli astratti e i novecentisti, gli spazialisti accanto ai concettuali, gli espressionisti con gli informali, i neofigurativi, gli iperrealisti di fianco alla Mec-art o alla Transavanguardia, e così via, in una voluta mescolanza di tecniche, di colori, di segni, di sensazioni, di stimoli visivi.
In linea di massima, appare in evidenza la transizione avvenuta, in ordine di tempo, da un’arte portata all’assoluto ad un altro orizzonte estetico in cui impera la relatività, o addirittura l’ambiguità, dell’immagine. La ricerca più avanzata non rifiuta più il confronto con la realtà quotidiana, ma la frantuma, la manipola, la distanzia con filtri intellettuali ed emotivi, la carica di significati ulteriori. Un esempio calzante di questa attitudine a frugare, in modo generalmente inquieto che risente del clima internazionale di disagio sociale, è l’uso particolare che gli artisti, ciascuno a modo suo, fa della fotografia, ritoccandola, alterandola, provocando effetti di stampa, infine adottandola come supporto di un’altra immagine che sostituisce quella originale. Affidandosi appunto all’evocazione fotografica, ma rafforzandola con estratti da testi manoscritti, sono presenti omaggi a tre figure/icone del contemporaneo, la poetessa Alda Merini, il critico Gillo Dorfles, il pittore Emilio Vedova: ma c’è anche un bel richiamo ad una celebre inquadratura cinematografica di Anna Magnani, firmato dal comasco Fabrizio Musa. Con lui, non mancano, qua e là, prove di varia natura di alcuni fra i più accreditati artisti originari della nostra terra, Enzo Santambrogio, Mario Grassi, Enrico Cazzaniga, Tino Stefanoni, mentre la gallerista Milly Pozzi ha dedicato una personale ad alcuni suggestivi dipinti di Giuliano Collina.
Ma certo il padiglione più importante sull’arte lariana è quello nello stand di Studiò sull’astrattismo geometrico del Gruppo Como, colto negli anni d’oro della sua espressività, con opere assai rilevanti di Carla Badiali, Mario Radice, Manlio Rho e Aldo Galli, provenienti anche da collezioni private. Una mostra nella mostra, che comunque non è la sola. Altri infatti si sono ritagliati uno spazio per documentare più ampiamente il lavoro degli artisti di maggior valore, come Schifano o Dorazio (Anfiteatro Arte), Bay, Morlotti, Salvatore Fiume, Del Pezzo, Paladino, Mimmo Rotella che spicca fra tutti per i suoi rutilanti e gradevoli "decollages" di manifesti pubblicitari. Ma ognuno degli espositori si può dire che si è impegnato a presentare in connubio a lavori di artisti odierni, quasi per offrire un confronto epocale, saggi dell’arte di maestri di ieri, quali, tanto per menzionarne qualcuno fra i tanti,Veronesi (splendide le sue coloratissime, aeree geometrie) , Bonalumi, Roberto Crippa, Sironi (di cui appaiono anche interessanti bozzetti grafici), Savinio. Si tratta di esponenti dell’eccellenza di un manifestazione artistica consacrata dal successo, che certo non sono alla portata di tutte le borse degli acquirenti.
Ma sono disponibili per gli amatori, a prezzi accessibili, anche i multipli di qualità, acqueforti o litografie autenticate da artisti di fama come Carrà, Campigli, Capogrossi e via dicendo. Un cenno di particolare attenzione ci sembra meriti una serie di recentissimi dipinti del toscano Paolo Lazzini, che al pari di un appassionato visitatore del Grand Tour, attraverso gli effusi impasti di colore che caratterizzano il suo stile, ha impresso sulla tela vibranti aspetti del paesaggio lariano, fra cui una fantasmatica "Como notturna". Da fiaba…

© RIPRODUZIONE RISERVATA