Cultura e Spettacoli / Como città
Venerdì 07 Agosto 2015
Un’attesa “Metamorfosi”
Con i talenti del territorio
Sabato sera gran finale di Comojazz aperto a tutti i musicisti.
Gran finale aperto a tutti i musicisti per la rassegna “Comojazz”: sabato alle 21.15 la centralissima piazza Martinelli ospiterà una performance di “Metamorfosi” di Alberto Mandarini, “Conduction in nove tempi liberamente ispirata a ‘Le avventure di Pinocchio’ di Collodi”. Questa pièce del 2002 verrà eseguita da un gruppo strumentale formato per l’occasione da talenti del territorio.
«La partecipazione è aperta a qualsiasi strumento musicale - era l’invito - perché la partitura non è stata pensata per un organico preciso e definito, bensì per un organico di qualsiasi forma vocale/strumentale diviso in 6 gruppi distinti, dove, ai singoli interpreti viene lasciata, in totale autonomia, la facoltà di scegliere di volta in volta a quale gruppo appartenere, quasi a voler dar vita a una sorta di ‘Libera musica utopica”. Può partecipare chiunque voglia mettersi in gioco, lasciandosi dirigere e “suonare” dal direttore Mandarini, a patto di avere una buona preparazione musicale, sia essa accademica, jazz, ma anche rock o blues».
Trombettista, Mandarini è nato a Trino, in provincia di Vercelli, e ha collaborato con formazioni jazz (dal duo alla big band), ma anche con ensemble classici, dall’Orchestra sinfonica della Rai e I Filarmonici di Torino, all’Orchestra Internazionale d’Italia. Ha prestato la sua arte ad artisti come Elton Dean, Tim Berne, Tony Scott, Maria Schneider, Charlie Mariano e Cecil Taylor, ma anche a Paolo Conte.
Docente, compositore, ha realizzato “Metamorfosi” nel 2002 in occasione della vacanza studio “Cluster” di Courmayeur. L’obiettivo principale della pièce è quello di “far avvicinare all’improvvisazione chiunque ne sia attratto, anche senza alcun tipo di conoscenza o approfondimento in proposito e qualunque sia la sua preparazione musicale in genere.
L’ingresso è libero e in caso di maltempo il concerto si terrà nella sala Musa dell’Istituto Carducci in viale Cavallotti 7.
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