Vecchioni: "A Como ho bei ricordi
il lago ha un fascino segreto"

Il cantautore il 4 dicembre in città protagonista del concerto per l'Aism

Ricorda i fine settimana della sua giovinezza, quando assieme agli amici, tutti stivati sull’automobile di quel fortunato che la possedeva ("dammi indietro la mia Seicento...”), partiva da Milano per raggiungere i paesi sulle sponde del Lario o del Verbano.
"Altri tempi. Magari qualcuno aveva un piccolo posto dove stare, anche solo uno stanzino e lì trascorrevamo il tempo discutendo, suonando e anche facendo l’amore. Ho molti bei ricordi legati a quei luoghi. Il lago, poi ha un fascino tutto particolare, non è aperto come il mare, è più segreto".

Il legame con il lago e de sfroos
Anche la sua gente è molto particolare «come Davide Van De Sfroos. Mi piace molto perché prosegue la strada della ricerca e della valorizzazione della lingua popolare come avveniva nei primi anni Sessanta grazie a personaggi come Roberto Leydi, Italo Calvino e a tanti musicisti. Oggi quel legame si è mantenuto più forte al Sud».
Parola di Roberto Vecchioni, che sta per impegnarsi in una serie di concerti molto particolari che lo porteranno a cantare nelle basiliche della provincia di Milano, alla vigilia di una serata benefica al teatro Sociale di Como che lo vedrà dividere il palco con i suoi amici Nomadi il 4 dicembre nel primo di tre appuntamenti a favore dell’Aism.
L’ultima sera si esibiranno i Sonohra, idoli dei teen-ager che accettano di impegnarsi per chi soffre.
A loro va tutta la mia stima. Musicalmente sono figli di questo tempo, sono molto attenti ai giovani, riescono a comunicare con i ragazzi, a suscitare in loro le emozioni più segrete. Ne hanno tantissime, oggi, ma rischiano di essere fuorviate. Invece se arriva qualcuno che sa toccate la corda giusta...
È un’occasione a favore dell’Aism. Di recente lei ha pubblicato «Volevo, ed erano voli», una raccolta di poesie i cui ricavati andranno sempre in beneficenza...
Io sono convinto che il compito, la missione di un artista non sia solo cantare e andare via, ma mettere faccia, nervi, cuore per gli altri.
Arrivato alla mia età di cose che vorrei migliorare ne ho viste veramente tante.
È legato in modo particolare a questa associazione?
Ci sono moltissime ragioni per cui io sono in prima linea di fronte a questa battaglia: ci sono persone molto vicine a me che purtroppo soffrono di questa malattia, conosco tantissimi medici che lottano, davvero non potevo che essere felice di rispondere a questo invito che veniva dall’Aism.
E ha risposto a un’altra richiesta molto particolare, molto... natalizia?
Sì, un bel progetto. Canterò in sei basiliche, brani di Händel, di Pergolesi, Tchaikovskij, Rachmaninov e, perché no, anche qualche canzone di Natale come Jingle bells, O Tannenbaum, ma anche alcune canzoni mie, quelle che parlano di Dio.
Con l’anno nuovo arriveranno anche nuove canzoni?
No, poi mi fermerò e lavorerò a un nuovo romanzo che verrà pubblicato per Einaudi, voglio dedicargli tutto il tempo che sarà necessario.
Se entrerò in sala di registrazione sarà soltanto più avanti, in primavera.
Alessio Brunialti
"Roberto Vecchioni e Nomadi" giovedì 4 dicembre, ore 21, Teatro Sociale, piazza Verdi, Como, biglietti a 35 euro (platea e palchi), 25 euro (gallerie, parapetto) e 18 euro (gallerie, ranghi) con 3 euro di diritti di prevendita, info: 349/54.13.378, a [email protected].

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