Vinicio Capossela a Bellinzona
Un atto unico con sorpresa

Aprirà questa sera il festival “Castle on air” - Domani Elisa, sabato Måneskin

Un nuovo “Atto unico” per Vinicio Capossela che stasera aprirà il festival “Castle on air” a Bellinzona (biglietti a 59,90 franchi svizzeri). Gli altri protagonisti della rassegna al Castelgrande sono Elisa, attesa domani sera (79,90 franchi svizzeri), i Måneskin, sabato 27 (69,90 franchi svizzeri) e, infine, l’accoppiata di Raf & Umberto Tozzi, domenica (79,90 franchi svizzeri).

Solo Vinicio, però, realizza concerti “site specific”, per questo tour - “non tour” in attesa di quello ufficiale. Il concerto di stasera si intitola “Gran Ballo per Uomini e Bestie – Un invito a Castello”. Lo spunto, naturalmente, è fornito dal nuovo album, “Ballate per uomini e bestie” che ha vinto il Premio Tenco come miglior disco dell’anno. Secondo l’autore è “Un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura” e il primo video, girato in un nitido bianco e nero da un maestro della fotografia passato alla regia, il grande Daniele Ciprì, ha sciolto i cuori degli appassionati di musica e di cinema.

Perché il protagonista de “Il povero Cristo” altri non è che Enrique Iatzoqui, chiamato da Pasolini a interpretare il Nazareno ne “Il Vangelo secondo Matteo” più di mezzo secolo fa. Nel clip anche Marcello Fonte, palma d’oro a Cannes nel 2018 per “Dogman” e Rossella Brescia. Tutto per una canzone che ci ha restituito il miglior Capossela. Perché, diciamocelo, anche se piano, negli ultimi anni l’artista sembrava un po’ perso dietro a progetti ambiziosi, anche non musicali, che spesso non mantenevano tutte le promesse. “Rebetiko gymnastas” con la sua divagazione greca e “Le canzoni della cupa”, tenute forse troppo tempo nel cassetto, rimuginate troppo e poi concretizzatesi in un doppio album che non riusciva a mantenere sempre alto il livello.

Guardando al passato, queste ballate sono più simili ai suoi primi lavori, ma con maggior consapevolezza e, soprattutto, con uno sguardo sul presente che non può essere banale.

Le note che hanno accompagnato la pubblicazione, avvenuta a metà maggio, parlano di «un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un Medioevo fantastico fatto di bestie estinte, creature magiche, cavalieri erranti, fate e santi, mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi». Ed ecco le speranze e le pestilenze promesse alla Milanesiana.

Il tour vero e proprio dell’album sarà in autunno e Vinicio arriverà a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, il 7 ottobre. Il concerto inizia alle 20.30, i cancelli apriranno alle 19 (alla stessa ora la cena per chi ha pagato il pacchetto “vip dinner” da 149,90 franchi svizzeri).

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