VIDEO INTERVISTA Berlusconi, l’infanzia da “sfollato” a Oltrona e i meeting a Villa D’Este: «Il Silvio leader è nato a Como»

La video intervista I parenti a Oltrona San Mamette lo ospitarono negli anni della guerra, quando lasciò Milano. Poi nel corso della carriera politica frequentò Villa d’Este, le piazze di Como per i comizi e il Sinigaglia per una partita giocata contro il Monza

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Un’infanzia comasca ha caratterizzato i primi anni della vita di uno dei politici italiani più noti e discussi anche fuori confine. Silvio Berlusconi ha sempre ricordato i suoi anni da sfollato a Oltrona San Mamette, quando durante la guerra fu costretto a lasciare Milano e raggiungere i parenti.

«Ho dei ricordi molto belli - raccontò a Gisella Roncoroni, per La Provincia, nel corso di un’intervista ad Arcore - anche se c’era naturalmente il dolore perché mio padre con la sua compagnia aveva dovuto riparare in Svizzera perché i soldati tedeschi, dopo l’8 settembre, prendevano tutti i militari italiani e li spedivano in Germania ai campi di lavoro. Quindi io, per tre anni, ho sentito molto forte la mancanza di mio papà e l’uomo di famiglia ero diventato io».

Intervista a Berlusconi. Video di Andrea Butti

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Continua con il ricordo della povertà che caratterizzò quegli anni lontano dalla città: «Eravamo poveri, ma sereni. Le dirò cosa mangiavamo alla sera: polenta e cagliata. Io al pomeriggio andavo a prestare opera presso una fattoria in cima alla collina dove mettevo a posto tutto, scopavo eccetera, e poi a 8 anni ho anche munto il latte. Mi pagavano con una calderola di “cagiada” e questa è stata la nostra cena per quegli anni. Lei ha detto poveri, ma non sentivamo il peso della povertà. Immagini che per l’acqua ero io il responsabile del sottotetto che ci avevano dato per vivere: io, la mia mamma, la mia sorellina, mia nonna e altri. Dovevo scendere di sera a prendere l’acqua nel pozzo in cantina, non c’era una lampadina. Buttavo il secchio giù, nel pozzo. Mia zia Teresa, che era la nostra televisione della sera perché ci riunivamo attorno al camino con le seggioline, raccontava storie di fantasmi e diavoli che salivano da terra e io, buttando il secchio, non sapevo mai che cosa sarebbe venuto su».

Il particolare che amava citare più di ogni altro riguardo a quei ricordi è, come spesso accadeva nei racconti del leader di Forza Italia, una nota amorosa: proprio qui, nel comasco, infatti, conobbe la sua prima fidanzatina e precisamente al Baradello.

Villa d’Este, tra forum Ambrosetti e Confcommercio

Negli anni Berlusconi non ha smesso di frequentare i nostri territori, in particolare Villa d’Este dove è stato visto più volte ai meeting di Confcommercio e poi al forum Ambrosetti. Nelle piazze di Como i suoi comizi - uno nel 2001 e uno nel 2008 - furono sempre accolti da grandi folle.

«Abbiamo fatto così male che la sinistra ha vinto per i nostri errori - disse nel 2017, durante la campagna elettorale per le amministrative, in cui sosteneva il candidato sindaco Landriscina - Poi però il centrosinistra ha continuato con la politica dell’immobilismo che non ha risolto niente. Il problema delle paratie sul lago è rimasto tale e quale e soltanto adesso, con l’avocazione che la Regione ha fatto a sé del problema, il lungolago sarà riconsegnato come prima a Como e ai suoi cittadini».

Il calcio e le ville

E poi ancora Como lo ricorda per due delle sue più grandi passioni: il calcio e le belle ville.Nel primo caso, la mente va al settembre del 2019, quando l’ex premier visitò lo stadio Sinigaglia per la partita Como-Monza. Nel secondo invece il pensiero non può che andare alla villa di Torno, che Berlusconi acquistò dall’amico Marcello dell’Utri, nel 2012.

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