Cronaca / Lago e valli
Giovedì 08 Ottobre 2020
Carate Urio, trovato il pirata della Regina
Denunciato per omissione di soccorso
È un uomo di 37 anni che abita a Grandate. Individuato dalla Polstrada grazie alle telecamere a distanza di un mese e mezzo dai fatti
Deve ancora riprendersi del tutto da quell’incidente di oltre un mese fa, ma almeno il responsabile di quanto accaduto ha un volto. È stato individuato il presunto pirata della strada che, lo scorso 22 agosto, aveva urtato con la propria auto la ciclista Gaia Valsecchi, di Como, a Carate Urio lungo la statale Regina. La polizia stradale ha infatti denunciato per lesioni stradali e omissione di soccorso un cittadino tunisino di 37 anni residente a Grandate: fondamentali le immagini delle telecamere, che hanno ripreso la scena. Era un sabato mattina, intorno alle 8.30: Gaia stava facendo il solito giro in sella alla sua mountain bike su strade che conosce perfettamente, quando all’improvviso è stata sbalzata dalla sua bici, facendo un gran volo e finendo a terra. Fortunatamente non aveva riportato traumi seri, anche se aveva passato diverse ore in ospedale. La cosa che più l’aveva segnata, però, era stato il fatto che la persona a bordo dell’auto non si fosse fermata per prestarle soccorso, come raccontato da lei stessa. Era anche stato lanciato un appello affinché chi avesse assistito alla scena, potesse dare una mano nell’identificazione del pirata della strada, ma era solo questione di tempo. Le telecamere posizionate nella zona, infatti, hanno ripreso tutto: si vede distintamente il veicolo che supera la bici di Gaia, poi la stringe e le taglia la strada facendola cadere, prima di svoltare verso la Santa Marta che porta alla Regina Vecchia. La ciclista era stata soccorsa dalla Croce Rossa di Cernobbio, poi trasportata in ospedale per i dovuti accertamenti. «È impossibile che non mi abbia visto e che non si sia accorto – aveva commentato la ciclista subito dopo l’incidente - mi ha preso in pieno, forse era ubriaco o distratto, non lo so, io sono stata sbalzata dalla bici e sono atterrata sulle braccia. Lui mi ha superato e ha svoltato verso la Santa Marta: un incidente può capitare, ma non mi spiego perché non si sia fermato. Mi ha lasciato lì in strada: ora vorrei proprio vederlo in faccia».
(Daniela Colombo)
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