Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 17 Novembre 2021
Daniel e Riccardo,
morte senza colpevoli
Assolta per il mancato raggiungimento della prova l’amica dei ragazzi di Sorico e Piantedo: era accusata di aver fornito il metadone, all’origine della tragedia del 26 aprile 2020 in un’abitazione di Colico
È stata assolta da ogni accusa per il mancato raggiungimento della prova. Questa la sentenza pronunciata ieri pomeriggio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano, davanti al quale si è svolto in processo, con il rito abbreviato, a carico della ragazza valtellinese di Tirano, che per la pubblica accusa avrebbe avuto responsabilità nella morte di Daniel Ghedin e Riccardo Micheli, 18 anni, originari rispettivamente di Sorico e di Piantedo (pure in provincia di Sondrio), trovati senza vita durante il primo lockdown, il 26 aprile dello scorso anno, in un appartamento di via Nazionale a Colico.
Cessione di sostanza stupefacente (nello specifico metadone) e morte quale conseguenze di altro reato i due capi d’imputazione contestati dal sostituto procuratore della Repubblica Paolo Del Grosso, che, nell’ultima udienza, aveva chiesto per la giovane, difesa dagli avvocati Marcello Perillo di Lecco e Manuela Gheza di Chiavenna, una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, più il risarcimento delle parti civili secondo la loro memoria depositata al giudice.
Stando ai capi d’imputazione, sarebbe stata la ragazza a procurarsi il metadone, dal Sert in provincia di Sondrio presso il quale era in cura per la dipendenza da sostanze stupefacenti, e l’avrebbe poi ceduto ai due ragazzi: morti, stando alle risultanze dell’esame tossicologico eseguito in sede di autopsia per un mix letale di metadone (appunto) e psicofarmaci.
Per il giudice, però, le indagini non avrebbero appurato al di là di ogni ragionevole dubbio che sia stata proprio lei a procurare il metadone che, insieme agli psicofarmaci, ha causato l’overdose fatale a Daniel Ghedin e Riccardo Micheli. Tramite i suoi legali, l’imputata ha sempre negato ogni accusa. (A. Cri.)
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