«Griante, Britannia in vendita?
Solo con un’offerta allettante»

Sono arrivate voci dall’Inghilterra, tramite l’agenzia Reuters, sulla possibile cessione. Whieldon Ross Stacey: «Ricevute varie richieste di informazioni, ma non c’è nulla di concreto»

«Il nostro sogno è di continuare a fare gli albergatori. Siamo comunque disposti a valutare offerte allettanti».

Neppure questa volta - dopo tredici mesi segnati dalla pandemia (le loro attività alberghiere lo scorso anno sono rimaste chiuse) - Whieldon Ross Stacey e la moglie Doriana Luchina perdono l’aplomb di matrice british.

Dall’Inghilterra, attraverso l’agenzia di stampa Reuters, è rimbalzata la notizia che in alcune delle località simbolo del Belpaese - da Roma a Milano a Venezia - diversi alberghi starebbero attirando l’attenzione di investitori internazionali, pronti a immettere capitali freschi in vista del post pandemia.

In questo elenco figura anche il Grand Hotel Britannia di Griante-Cadenabbia, una delle ammiraglie del turismo lariano, forte di 285 camere e 550 posti letto.

«Abbiamo ricevuto diverse telefonate con richieste d’informazioni. Non c’è nulla di concreto al momento e questo lo dico anche per rassicurare il nostro personale, con tanti dei nostri dipendenti che lavorano con noi da tempo. Ad oggi puntiamo a riaprire il Bazzoni (3 stelle, 137 camere, ubicato in quel di Tremezzo) a fine maggio, mentre per il Britannia l’obiettivo è riaprire nella prima decade di giugno».

(Marco Palumbo)

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