Il lago di Como sempre più basso
E scatta l’allarme per le sponde

Muri a secco che cedono, scalinate nel nulla Ecco come la siccità sta rovinando un patrimonio

Il lago è bassissimo, mai stato cosi basso e i disastri si vedono.

Muri a secco che crollano, darsene all’asciutto, motoscafi sospesi nel vuoto, scalinate che finiscono nel nulla, piloni di sostegno che accusano il peso degli anni e molto altro. Colpa della pioggia che non c’è, della neve che non cade e del lago che progressivamente si abbassa. Mettendo a nudo tutti i suoi problemi. Che a queste latitudini conoscono e segnalano (invano) da tempo.

Il viaggio inizia da Sala Comacina e da “Villa Rachele”, la dimora che fu di Giulio Beccaria, lo zio di Alessandro Manzoni. La darsena è percorsa da un rigagnolo d’acqua. Il muro perimetrale porta i segni di questa “magra” eccezionale.

Il lago è un metro abbondante sotto le quote abituali, ma non sembra curarsene. Anzi, un metro e venti per essere più precisi. Si sottomura a Villa Bonfiglio. Un lavoro paziente che due operai-sub portano avanti con l’ausilio di una chiatta. Non c’è alternativa.

Tutto il reportage di Marco Palumbo e due pagine speciali con foto esclusive dei danni

su la Provincia in edicola sabato 30 gennaio

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