«Il lago è troppo basso
Rifornimenti a rischio»

Il livello ai minimi crea disagi alle barche e non solo: «Gli scafi si rovinano e le rive cedono». L’appello di Franco Brenna: «Deve intervenire il prefetto»

Sempre peggio. L’ennesimo allarme sul lago di Como che batte in ritirata - siamo a meno di 4 centimetri dal “minimo storico” censito nel 2003 (ieri a metà pomeriggio, il Lario a meno 28,2 centimetri sotto lo zero idrometrico) - arriva da Carlo Travella, titolare del distributore Agip di Tremezzo.

Travella è noto anche per garantire un servizio prezioso ovvero il rifornimento di carburante - mediante tre pompe a lago - ai tantissimi natanti che fanno rotta o transitano da Tremezzina e dal Centro lago. Tutto questo mentre sullo sfondo scorrono le immagini di muri di sostegno - è il caso di Tremezzo, con il muro che fa da argine alla Regina, in cui si nota un preoccupante vuoto - che cedono senza più la pressione dell’acqua.

«Riusciamo a lavorare, ma certo per il rifornimento molti natanti devono ricorrere a stratagemmi, come alzare i piedi dei motori - osserva Travella -. Che immagine diamo ai turisti presenti? E soprattutto, cosa dobbiamo subire noi che con il lago lavoriamo?»

«Sono comparse rive mai viste, le sponde cedono e le chiglie delle barche toccano i fondali. Senza contare scarichi e quant’altro. E noi, che forniamo un servizio importante, siamo qui a sperare che il lago non cali ulteriormente, ogni giorno guardiamo in basso con la speranza che il peggio non arrivi. Tutto questo è semplicemente assurdo», conclude Travella.

E c’è chi chiede un intervento delle istituzioni: «La politica, di qualsiasi colore essa sia può, fare molto. Nell’immediato, chiedo un intervento del prefetto» ha detto Franco Brenna, residente a Tremezzina, profondo conoscitore del lago, che dei repentini “sali-scendi” del Lario ha parlato anche nell’aula di Palazzo Cernezzi a Como, dove è consigliere comunale.

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