Il silenzio e il cordoglio
Una comunità piange
la piccola Giulietta

L’ultimo saluto a Bianzone la celebrazione del funerale

per la bambina di cinque mesi morta il 31 gennaio

«Perché la morte al posto della vita a questa età? Viviamo un’esperienza di ingiustizia che ci ripugna. Qui osiamo esprimere a Dio la nostra interiore rivolta e dolore. Come Dio ha potuto permettere tutto ciò? Chi può rispondere a questo straziante dolore? Neppure io ho risposte».

Parole dure e sincere da parte del parroco di Bianzone, don Giovanni Villa, hanno aperto ieri mattina nella chiesa di san Siro la celebrazione delle esequie di Giulietta Siena, la piccola di 5 mesi morta il 31 gennaio all’ospedale di Gravedona dov’era stata ricoverata la mattina dello stesso giorno per una bronchiolite.

Una morte sulla quale è stato aperto un procedimento contro ignoti, mentre si è in attesa dell’esito dell’esame autoptico e delle conclusioni della magistratura.

Ieri è stato il giorno dell’addio alla piccola Giulietta. Sul sagrato della chiesa davanti al feretro bianco c’erano i genitori Antonio e Sabrina. Nessun fiore sulla bara, soltanto un portafoto d’argento che luccicava come brillavano gli occhi scuri di Giulietta.

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