«Il turismo vola»
Acquaseria rivuole
i battelli perduti

L’appello dell’amministratore del “Villaggio” per riaprire lo scalo che è ormai inutilizzato da 20 anni

Al pari di tanti altri attracchi della Navigazione di paesi lacustri, anche quello di Acquaseria è inutilizzato da oltre vent’anni. Un’utenza ridotta ai minimi termini non giustificava più le spese di gestione e manutenzione.

Ma ora c’è chi chiede la sua riattivazione, almeno nei mesi estivi: si tratta di Ruud Wervey, olandese, amministratore del complesso turistico “Villaggio Lago di Como”, sorto sulle ceneri dell’ex fabbrica di Acquaseria. «Qui si avvicendano circa 2.500 turisti all’anno e la gran parte, affascinata dal lago, si aspetta di poter salire su un battello all’imbarcadero che c’è qui sotto; i mezzi della Navigazione, però, ad Acquaseria non fanno più scalo da tempo, nemmeno d’estate».

Wervey, assieme al figlio Bram, gestisce oltre cento unità immobiliari: i proprietari sono per lo più stranieri che utilizzano le proprietà per le vacanze in luglio o agosto, affidandole poi a lui per essere affittate a terzi nella rimanente parte dell’anno.

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