Incidenti, non è colpa dei cinghiali
«Le auto devono andare più piano»

Le indicazioni dell’istituto Ispra per le zone con forte presenza di animali selvatici

Tutto ci si sarebbe aspettati nel contrasto “sul campo” alla proliferazione - con annessi danni a Comuni, agricoltori e privati - dei cinghiali tranne che contromisure da “Codice della strada”.

Proprio così. L’Ispra - l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -, in un documento di tre pagine, ha formulato una serie di metodologie e iniziative da utilizzare nelle aree “con forte presenza di cinghiali”.

Si va dall’apposizione «di limiti di velocità lungo i rettilinei e nei tratti con limitata visibilità» all’installazione di «dossi e recinzioni» e, non da ultimo, «all’installazione di autovelox».

Le indicazioni di Ispra passano anche attraverso “l’installazione di apposita cartellonistica «animali selvatici vaganti» nonché attraverso l’obbligo di «mantenere puliti e sgomberi i terreni e le aree private da vegetazione infestante».

Il concetto (secondo Ispra) è semplice: riducendo la velocità, si limita il numero di impatti con i cinghiali. Concetto da applicare anche agli altri ungulati e alla fauna selvatica. «Le indicazioni di Ispra lasciano sconcertati e seriamente preoccupati per le difficoltà oggettive in cui si potrebbero trovare in primis i nostri agricoltori. Nelle prossime settimane andremo ad adottare nuovi provvedimenti per semplificare le modalità di svolgimento delle attività di contrasto ed a snellire le pratiche per ottenere l’abilitazione di caccia al cinghiale. Certo è che se venissero adottate le indicazioni di Ispra si creerebbe una situazione quantomeno problematica» sottolinea il sottosegretario regionale Fabrizio Turba, ex sindaco di Canzo.

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