Cronaca / Lago e valli
Martedì 13 Settembre 2022
L’ultima frontiera della truffa: entrano nelle case per vendere prodotti fingendosi amici del parroco
Colonno Dopo i casi di Tremezzina altri due episodi: uno a vuoto, l’altro ottiene pochi spiccioli. Si sono presentati a nome del sacerdote che in paese ha celebrato alcune funzioni religiose
«Mi manda don Gigi».
L’ultima frontiera della truffa - dopo il doppio tentativo della scorsa settimana in quel di Tremezzina ad opera di un sedicente avvocato - arriva da Colonno e questa volta il grimaldello per far sì che venissero aperte le porte di due distinte abitazioni ha interessato il rapporto stretto tra questo sedicente venditore porta a porta e don Gigi, parroco chiaramente estraneo ai fatti, che a Colonno ha celebrato alcune messe in sostituzione del sacerdote che guida le parrocchie di Colonno e Sala Comacina, ma che di fatto non ha mai avuto legami forti con il paese.
Vittima di 96 anni
Alla fine, sabato (la notizia ha trovato confermata ieri), una pensionata di 96 anni ha aperto la porta al sedicente venditore che dietro la scusa di vendere prodotti per la casa - con la raccomandazione (fasulla) di don Gigi - ha chiesto insistentemente 50 euro.
L’anziana signora - con piglio deciso - pur trovandosi in casa quest’uomo ha fermamente respinto questa proposta, consegnando 20 euro e invitandolo ad andarsene, chiamando nel contempo i carabinieri.
Ieri mattina i militari dell’Arma - che procedono per tentata truffa - hanno raccolto nella casa di Colonno ubicata lungo la Greenway la testimonianza dell’anziana signora, che ha fatto tesoro degli incontri che l’Arma dei carabinieri ha svolto sul territorio (anche con l’ausilio dei sacerdoti) proprio sul tema sensibile delle truffe. Incontri chiusi con la raccomandazione: “Al primo campanello d’allarme, chiamate i carabinieri”.
Il venditore respinto
E così è stato. Appello che ieri il comandante della stazione di Tremezzina, il maresciallo Paolo Lo Giudice, ha rinnovato, con tanto di numeri di riferimento da comporre in caso di necessità, vale a dire il “112” e il recapito telefonico della stazione di Tremezzina 0344-57.073.
Ora si tratta di capire se qualcuno abbia notato qualcosa. Data l’ubicazione dell’abitazione, difficilmente le telecamere del sistema di videosorveglianza potranno giovare alle causa.
È poi emerso un secondo tentativo di truffa, questa volta però subito rispedito al mittente da una famiglia che non ha aperto il cancello al sedicente venditore, il quale avrebbe affermato di essere stato inviato lì da una vicina di casa, pronunciando anche il cognome della vicina (quasi certamente letto sul campanello dell’abitazione poco distante).
In questo caso, però, il cancello è rimasto chiuso, con annesso invito all’uomo a non insistere oltre. Al momento fortunatamente non si registrano altri casi in paese, anche se da sabato il livello di allerta si è ulteriormente alzato.
Da capire se soprattutto nel primo caso il sedicente venditore sia andato a colpo sicuro, certo di trovare in casa da sola un’anziana signora, che ha però ribattuto parola su parola per nulla intimorita da quella presenza sospetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA