Menaggio, le ha suonate al Covid
Decimo guarisce a 92 anni

Lo storico tamburo della banda di Loveno vince la sfida con il virus durata un mese e mezzo

Conta la tempra, ma come direbbe ogni abitante di Loveno, conta anche la passione innata per la musica. Decimo Selva, 92 anni, fino a non molti anni fa titolare del tamburo nel corpo musicale della frazione, padre di Bruno Selva, maestro in carica, e nonno due giovani musicanti, Giulia e Alessandro, laureati al conservatorio, ha superato anche la temibile prova del Covid. Un mese e mezzo fa era risultato positivo al tampone, con febbre alta e sintomi che hanno fatto preoccupare non poco i parenti. Ha resistito 10 giorni a casa, ma poi è stato costretto al ricovero: una decina di giorni all’ospedale Sant’Anna, dove ha combattuto contro il virus, un’altra quindicina di giorni a Villa Aprica, riuscendo a guarire. E così, nei giorni scorsi è potuto tornare a casa e riabbracciare i famigliari. «Ci ha messo addosso una bella ansia – dicono Bruno Selva e la sorella Rosanna – Quando è stato inevitabile ricoverarlo, abbiamo temuto di non rivederlo più. Tante persone anziane più giovani di lui contagiate dal virus non ce l’hanno fatta, ma ogni giorno che trascorreva ci dava una speranza in più, fino a quando la febbre se n’è andata del tutto e anche il tampone ha sancito la sua completa guarigione. E adesso è di nuovo a casa con noi e potrà conoscere il suo settimo pronipote, che deve nascere a giorni». Decimo Selva, classe ’28, ha svolto a lungo la professione di camionista e fino a un paio d’anni fa sembrava ancora un giovanotto; in seguito ha avuto qualche problema di salute, ma è comunque ancora del tutto indipendente e perfettamente lucido.

(Gianpiero Riva)

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