Menaggio, medici di Areu in aiuto e trasporti autonomi: il piano per l’ospedale

Il direttore generale Asst rassicura i politici sul futuro del presidio: «Il pronto soccorso non si tocca». Ma resta la tensione

Il medico di Areu che sta nella postazione del 118 di Menaggio potrà essere impiegato anche al pronto soccorso dell’ospedale in caso di necessità. Dal 1° settembre prossimo, inoltre, grazie a un investimento di 400 mila euro, per i trasporti secondari relativi a pazienti non critici l’ospedale di Menaggio disporrà di mezzi e personale propri, senza dover più dipendere da terzi.

Sono queste, in sintesi, le novità annunciate dal direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi, in occasione dell’incontro svoltosi ieri a Menaggio con i sindaci e i consiglieri regionali comaschi. Per il resto il responsabile dell’Azienda sanitaria ha ribadito che il presidio di Croce deve attenersi al DM 70 del 2015, che inquadra come piccolo ospedale di area disagiata, dove si eseguono interventi chirurgici di poco conto. Il recente investimento di 7 milioni per adeguamenti e apparecchiature è comunque la prova che non chiuderà: «Il pronto soccorso continuerà a funzionare 24 ore su 24, perché è un servizio troppo importante per il bacino d’utenza – ha detto Banfi – Per i turni di notte siamo ricorsi a medici di cooperative: a fronte dei 200 accessi fra le 20 e le 8 al Sant’Anna e di 70/10 a Cantù, a Menaggio gli accessi in orario notturno sono 3/5, ma riteniamo doveroso farlo funzionare 24 ore al giorno come gli altri. L’indirizzo – ha aggiunto il direttore – è quello di mantenere la linea per acuti e contestualmente promuovere lo sviluppo di servizi territoriali per affrontare al meglio l’emergenza della cronicità».

Tutti si sono detti comunque uniti nel sostenere la causa dell’ospedale: «Per risolvere anzitempo il problema della carenza di personale bisogna arruolare medici all’estero, in particolare dall’India – ha sottolineato l’assessore Alessandro Fermi – . Il futuro dell’Erba Renaldi”, comunque, saranno soprattutto gli ambulatori». Gigliola Spelzini, da parte sua, ha invitato i sindaci a farsi portavoce presso il ministero, assieme alla Regione, delle criticità dei piccoli ospedali in relazione al DM 70. (Gianpiero Riva)

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