Pecore uccise ad Argegno
«Attaccate da cani randagi»

Continuano le segnalazioni di capi di bestiame sbranati sulle montagne del lago

Pare proprio una contabilità senza fine quella di pecore, capre e - sull’altro fronte - ungulati (caprioli in particolare) sbranati da cani che vivono in stato di semi-randagismo.

L’ultima segnalazione arriva dalle Camogge, in Comune di Argegno, dove tre pecore, due una accanto all’altra e una terza più distante, sono state trovate morte negli ultimi giorni. Era già accaduto un mese e mezzo fa, con altre due pecore letteralmente svanite nel nulla a seguito di un analogo assalto.

Accanto agli ultimi due capi, è stata immortalata l’impronta di un grosso animale, che fa assumere alla vicenda i contorni di un “giallo”. Che sia opera di un grosso cane, sfuggito al controllo del padrone? O un altro predatore ha dato l’assalto alle pecore che ha in custodia Francesco Tettamanti, argegnino. «Davvero sono senza parole

Le pecore sono protette da un recinto alto un metro. Non è mai accaduto nulla in passato - aggiunge Francesco Tettamanti - Speriamo non accada più nulla».

Sempre la polizia provinciale stima che ogni giorno centinaia di cani che vagano in libertà, razziando o semplicemente rincorrendo erbivori selvatici o domestici. E ogni anno predano - per quanto concerne gli ungulati - tra gli 80 ed i 100 caprioli, oltre a cervi, mufloni, lepri. L’ultimo allarme in ordine di tempo, nel comprensorio, è scattato a San Fedele d’Intelvi.

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