«Qui passarono i corpi dei gerarchi»
In una foto si cela il mistero del Duce

Il parroco di Mezzegra don Barindelli ha esposto sulla chiesa un’immagine del 28 aprile 1945. «Una copia ce l’ha la Cia: c’è ritratto un impiegato del Consolato svizzero che era una spia Usa»

Ogni anno, qualcuno o qualcosa ci ricorda che la “Storia”, quella con la “S” maiuscola, si è fermata sul lago di Como. Alla vigilia dell’annuale messa in suffragio di Benito Mussolini e Claretta Petacci - che si terrà domenica alle 11.30 nella parrocchiale di Mezzegra - il parroco don Luigi Barindelli - 86 anni portati con piglio deciso - ha esposto all’esterno della chiesa, accanto al calendario degli appuntamenti della settimana, una foto simbolo di quel 28 aprile 1945.

L’immagine venne scattata da Ugo Vincifori, il fotografo di Azzano scomparso nel 2009 e per lunghissimi anni il “fotografo” per antonomasia del territorio. «Quella chiazza che si vede in terra è sangue. Lì era passato il camion con i cadaveri dei gerarchi fucilati a Dongo. Il camion si fermò per caricare i cadaveri di Benito Mussolini e Claretta Petacci prima di raggiungere piazzale Loreto a Milano», racconta don Barindelli.

Secondo don Luigi Barindelli (memoria storica del territorio), contattato qualche tempo fa da due ricercatori svizzeri, una delle foto «è custodita negli archivi della Cia e ritrae alcune persone ed un’auto che, grazie alla targa, si seppe poi che era riconducibile al Consolato Svizzero. Perchè? Perché - secondo il racconto dei due ricercatori storici - una delle persone immortalate era un civile che lavorava al Consolato, ma che in realtà sarebbe stato un colonnello americano».

Altri dettagli sul numero in edicola mercoledì 20 aprile.

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