Regina, un’auto travolge un cervo di 150 chili. Rubate testa e corna come “trofeo”

Grandola Dopo l’incidente, ignoti hanno portato via l’animale: c’è il reato di “sottrazione illecita”. Un altro scontro a poca distanza, conducente ferita. Testa: «Necessaria la massima attenzione»

Incidente con “giallo” incorporato lungo uno dei tratti di statale Regina più ad alto rischio di impatto con gli ungulati, quello in prossimità della centrale di Grandola. Il “giallo” sta nel fatto che dopo il violento scontro, avvenuto lunedì mattina, tra una “Fiat Panda” (illeso il conducente) e un maschio adulto di cervo del peso “pieno” di circa 150 chili, con l’ungulato che è stato oggetto di un tentativo di trafugamento, anche se poi ritrovato privo della testa e quindi del suo poderoso trofeo “coronato”.

Una vicenda su cui ora la polizia provinciale guidata dal comandante Marco Testa ha dato corso ad indagini serrate. L’obiettivo è far sì che questo episodio non rimanga impunito. Il reato configurato è “sottrazione illecita”. Il cervo stazionava esanime nel prato a bordo Regina. Qualcuno lo ha quindi occultato di primo mattino nella vicina boscaglia per poi sottrarne nottetempo il cosiddetto “palco”. Solo ieri, a poca distanza dal luogo dell’impatto, è poi stata ritrovata la carcassa.

L’altro incidente

E lunedì insieme a questo schianto con “giallo” sempre nel medesimo tratto di statale, è avvenuto un secondo impatto, questa volta con una femmina “sottile” (del peso di circa 60 chili) coinvolta. La conducente della vettura ha lamentato contusioni, non serie. Ciò dimostra che il tema dell’attraversamento della fauna selvatica è sempre attuale, con il comandante della polizia provinciale che nuovamente ha fatto appello “alla prudenza ed al rispetto della segnaletica verticale, che nel tratto di Regina interessato dai due incidenti contempla ben tre cartelli con annesse segnalazioni da Croce di Menaggio in poi”.

Lì è presente anche uno dei più evoluti impianti di prevenzione degli investimenti faunistici, la cui funzione viene però limitata in caso di auto transitanti a velocità eccessive. «Con le temperature rigide e con la neve, la fauna selvatica tende a svernare nel fondovalle. In quel tratto di statale in questo periodo stazionano, come ormai noto, centinaia di esemplari - le parole del comandante della polizia provinciale -. È dunque ancor più d’attualità valutare la presenza di questi ungulati in primis nei punti di maggiore attraversamento e quello in corrispondenza della centrale di Grandola lo è in tutto e per tutto».

Sono una dozzina gli incidenti causati ogni mese per la presenza di cervi sulle strade

In media, la polizia provinciale sta rilevando una dozzina di incidenti al mese, con picchi di venti impatti registrati qualche tempo fa e documentati dal nostro giornale (lo scorso 21 agosto un cervo a spasso in galleria a Menaggio, con annesso allarme della Coldiretti sui pericoli connessi).

La prudenza è dunque d’obbligo ricordando che quel tratto di statale è percorso di buon mattino da una larga parte dei 6 mila frontalieri che quotidianamente entrano a Lugano dai valichi di Oria Valsolda e Gandria. Analoga situazione al rientro dal tardo pomeriggio in poi. Questa volta però l’impatto ha portato in dote una vicenda giudiziaria su cui ora la polizia provinciale sta cercando di fare luce.

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