San Fedele, tutti d’accordo sulla fusione
«Sarà il Comune più grande della Valle»

Grande partecipazione alla presentazione del referendum per il nuovo paese. Favorevoli anche i sindaci di Castiglione e Casasco. «Con 3.500 abitanti risparmi e servizi»

Con l’appello « Insieme più forti» Si sono chiusi con una grande partecipazione di pubblico nell’antico teatro comunale di Castiglione gli incontri pubblici per il progetto di fusione in vista del referendum popolare consultivo del 22 ottobre, tra i comuni di San Fedele, Castiglione e Casasco Intelvi.

Finanziamenti garantiti

I sindaci , dopo aver illustrato il progetto, hanno risposto alle domande del folto pubblico che ha gremito il teatro dimostrando ottimismo circa l’esito della consultazione popolare. Un nuovo grande comune il più esteso e numeroso con oltre 3500 abitanti e il 54% delle attività produttive concentrate nel centro che dovrà nascere il primo gennaio 2018. I cittadini dovranno scegliere anche il nome tra tre proposte: Borgo Intelvi, Centro Valle Intelvi o Pieve Val d’Intelvi.

«Questo passo è necessario per garantirvi in futuro migliori servizi che grazie alla creazione di un comune unico potranno esservi erogati in maniera più organizzata e coordinata -ha detto fiducioso Carlo Gelpi -. I risparmi di spesa che si verificheranno nonché i finanziamenti che arriveranno, previsti per legge, consentiranno di eseguire opere che necessitano ai nostri comuni e che oggi sono irrealizzabili.

Dopo la domanda arrivata dalla platea esce allo scoperto il sindaco di San Fedele Sergio Lanfranconi che ha portato alla richiesta alla Corte dei Conti dell’approvazione del Piano di rientro pluriennale.

«Una situazione che non andrà ad incidere sugli altri comuni- ha risposto Lanfranconi- I debiti di San Fedele li pagheranno i cittadini di San Fedele. L’Imu passerà dall’8,7 al 9,5 per mille , mentre sarà istituita L’Irpef comunale».

«San Fedele - conclude- ancora oggi è il centro con la minore pressione fiscale ed è quello che versa allo Stato i maggiori oneri». Per il sindaco di Casasco Ettore Puricelli «la fusione consentirà di superare i paletti imposti dalla legge sull’equilibrio di bilancio e poter spendere finalmente sul territorio di Casasco l’avanzo di amministrazione».

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