Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 22 Dicembre 2021
San Giacomo, via ai lavori
Grazie al lascito milionario
Dieci milioni dalla benefattrice Gabriella Pizzochero Salvini - Saranno utilizzati procedimenti avanzati, e sono previsti scavi archeologici
Como
Via ai lavori di restauro della basilica di San Giacomo. Per l’intervento nell’importante struttura, saranno utilizzati procedimenti avanzati e non invasivi, con la conservazione dei materiali originali. Inoltre, sono previsti anche scavi archeologici e l’esposizione di opere, in funzione del costituendo Museo della Cattedrale.
Un intervento importante, reso possibile grazie al lascito di 10 milioni di euro da parte di Gabriella Pizzochero Salvini , architetto e pittrice nota sia per le sue opere d’arte che in qualità di benefattrice, che si è spenta alla fine di gennaio di quest’anno, all’età di 90 anni. Una benefattrice che è sempre stata attenta alle bellezze artistiche religiose. Dalla Diocesi di Como si ricorda «il suo sostegno in diversi interventi alla Cattedrale di Como, ai restauri del Santuario della Madonna del Soccorso, alla chiesa di Dosso del Liro e alla chiesa arcipretale di Gravedona».
I lavori per il restauro della Basilica che sorge in piazza Grimoldi, sono iniziati dopo un’attenta e approfondita fase di studio.
Gli interventi, spiegano dalla Diocesi, si preannunciano lunghi e complessi. «Saranno condotti seguendo procedimenti innovativi e con l’attenzione e la cura che la Basilica merita - si ribadisce nella nota la Diocesi - Si tratta, lo ricordiamo, di una chiesa molto importante, edificata nel cuore del potere civile e politico della città di Como e risalente, probabilmente, alla seconda metà dell’XI secolo».
Per quanto riguarda gli interventi, «il cantiere prevede l’utilizzo delle più avanzate tecniche digitali, mentre le scelte progettuali consentiranno di conservare i materiali originali». Quindi, «attraverso specifici trattamenti che ne prolungheranno la vita utile, per esempio, saranno preservate le lastre di pietra che attualmente ricoprono i tetti». E questo rappresenta «una scelta ottimale anche in chiave ecologica, visto che si eviterà di smaltirle e sostituirle con pietre nuove provenienti da cave lontane».
Non meno importante, la decisione di implementare «un sistema di riscaldamento più efficiente, che ridurrà il consumo energetico, come già sperimentato in altre chiese italiane».
Saranno inoltre realizzati una serie di approfondimenti conoscitivi, «compresi scavi archeologici nel sottosuolo della Basilica, effettuati di intesa con la Sovrintendenza alle Belle arti».
Dalla Diocesi spiegano inoltre che «tali scelte metodologiche e progettuali per il restauro della Basilica, avanzate e non invasive, raggiungeranno pienamente i loro obiettivi, attraverso una riflessione più ampia sul ruolo che un monumento così significativo potrà avere nel sistema urbano e senza dimenticare gli ulteriori traguardi realizzabili, come l’integrazione dell’offerta culturale, il ritorno dell’investimento nella conservazione, la cooperazione tra gli attori dell’economia locale».
Infine, il comunicato della Diocesi si conclude con l’annuncio che «la Basilica, per volontà della benefattrice, sarà anche destinata all’esposizione di opere in funzione del costituendo Museo della Cattedrale».
E ricordando come «spesso San Giacomo è stata definita la sorella maggiore del Duomo: è questo il ruolo che il restauro vuole restituirle».
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