Terrore sulla Regina, il ladro che ha speronato tre auto torna libero. Il video dell’arresto

Tremezzina Arresto convalidato e obbligo di firma per l’uomo che ha rubato due auto a Porlezza e Grandola e si è lanciato a tutta velocità sulla Statale. Fermato a fatica in un distributore

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È tornato a casa l’uomo che, lunedì mattina, ha rubato due auto e speronato sulla statale Regina ben tre veicoli, prima di essere arrestato dai carabinieri. «Mi vogliono ammazzare», aveva urlato l’uomo, con casa a Grandola ed Uniti, arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato a piede libero per furto.

«Mi vogliono ammazzare»

Dietro di sé, prima dell’arresto avvenuto all’interno della storica stazione Eni di Tremezzo (con titolari e dipendente ignari spettatori di questo convulso epilogo), Simone Ariganello, 49 anni, ha lasciato due auto rubate - una “Daihatsu” prima in quel di Porlezza e una volta braccato a Grandola ed Uniti una “Opel Astra”, entrambe restituite ai legittimi proprietari -, tre vetture speronate, alcuni passanti sfiorati e una caccia all’uomo che ha coinvolto i carabinieri di cinque stazioni insieme ai militari della Radiomobile di Menaggio e Como e con loro una pattuglia della guardia di finanza di Oria Valsolda e due auto della polizia locale di Tremezzina.

E dire che lo stesso Ariganello si era presentato al citofono dei carabinieri di Porlezza chiedendo di voler depositare una denuncia per tentato omicidio. Addirittura avrebbe tentato di scavalcare il cancello della caserma. Da lì il primo furto dell’auto, dopo una segnalazione che raccontava di una persona in evidente stato di alterazione che urlava all’esterno di un bar di Porlezza.

Le ricerche hanno preso più direzioni incluso il valico di Oria, il tutto mentre a Ospedaletto di Ossuccio carabinieri e polizia locale chiedevano ad un mezzo pesante di sbarrare il passaggio delle vetture.

Nel frattempo il quarantanovenne - spesso notato a Grandola lungo la Regina con il suo monopattino - proprio in quel di Grandola era riuscito a rubare una seconda vettura, dirigendosi verso Tremezzina. Lì all’interno della stazione Eni lo hanno intercettato i militari dell’Arma.

Il primo ad intervenire in quel di Tremezzo è stato il comandante della stazione di Menaggio. Da lì l’intervento in forze di tutte le auto dei carabinieri dislocate nella ricerca . A fatica, i militari dell’Arma sono poi riusciti ad ammanettare il quarantanovenne di Grandola - scalzo e che continuava ad urlare frasi sconnesse - e trasportato prima in caserma a Menaggio poi presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Anna di Como.

Processato questa mattina - martedì 4 aprile - con rito direttissima, l’uomo è tornato libero (dopo che il giudice ha convalidato l’arresto) con l’obbligo di firma quotidiana in caserma.

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