Vaccini obbligatori, la scuola si prepara
«Ma in questa condizioni si rischia il caos»

Fino a 16 anni 12 vaccini obbligatori - Gli istituti dovrebbero segnalare le irregolarità - Grohovaz: «Per noi sarebbe un carico insostenibile»

Obbligo dei vaccini, le scuole sono a rischio caos, controlli e certificati potrebbero mettere in crisi istituti e segreterie.

Ospedali, Ats, pediatri, ma anche presidi e insegnanti sono in attesa di capire come verrà attuato il nuovo decreto varato dal governo che introduce d’obbligo 12 vaccini (poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus di tipo B, anti meningococco B, morbillo, rosolia, parotite, varicella, antimeningococco C). Chi si sottrae ( da o a 6 anni) non sarà ammesso ai nidi e scuole d’infanzia, fino ai 16 anni per tutelare il diritto allo studio gli alunni potranno andare a scuola, ma le famiglie dei ragazzi non in regola verranno multate con sanzioni tra i 500 e 7500 euro.

In più i casi di inadempienza verranno segnalati dalle scuole alle Ats che a loro volta dovranno informare i tribunali dei minori per valutare, anche se in maniera non automatica, la sospensione della patria potestà.

«Dobbiamo attendere le disposizioni delle autorità sanitarie - spiega la dirigente scolastica del comprensivo Como centro città Valentina Grohovaz - devono decidere come attuare il decreto, capire tempi e modalità. In linea teorica l’obbligo riguarda tutti, fino ai 16 anni, per le scuole effettuare controlli a tappeto sarebbe un aggravio incredibile, è ovvio, creerebbe problemi. Le scuole dell’infanzia all’atto dell’iscrizione già oggi chiedono, come autocertificazione, le vaccinazioni, ma dal 1999 non è un obbligo. Per i più grandi invece le informazioni relative alla salute hanno vincoli di privacy molto stringenti. Vedremo come Ats e Asst decideranno di procedere».

L’approfondimento su La Provincia in edicola giovedì 25 maggio

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