Cronaca / Lago e valli
Venerdì 05 Febbraio 2021
Valle Intelvi, addio al “Trù”,
contrabbandiere romantico
Ettore Bordoli aveva 80 anni. Quando avevano annunciato la sua morte e suonato le campane. Il video con De Sfroos trasmesso dalla televisione svizzera italiana
Le campane a lutto questa volta hanno suonato davvero per lui. Per annunciare la scomparsa di Ettore Bordoli, per tutti il Trù, leggendaria figura di contrabbandiere della Valle d’Intelvi scomparso nella tarda mattinata di giovedì 4 febbraio all’età di 80 anni nella casa di riposo Il Ronco di Casasco dove era ospite. Qualche anno fa la falsa notizia della sua morte aveva fatto il giro della Valle Intelvi. Era stato informato anche il parroco che aveva addirittura annunciato la sua dipartita con le campane. Bordoli mesi addietro aveva superato anche il Covid. Di carattere allegro e gioviale, era amico di tutti. È ricordato anche per la sua generosità. Non si era mai sposato. Bricolla in spalla, è stato immortalato nel video della canzone “Ninna Nanna del contrabbandiere” di Davide Van De Sfroos trasmesso dalla Rsi nel gennaio 2016 mentre percorre i sentieri che hanno fatto la storia del contrabbando ad Erbonne e in Valle Intelvi. In tanti lo ricordano alla guida della sua Alfa Romeo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Le immagini del video lo ritraggono insieme al finanziere in congedo Angelo Serra di Casasco davanti la vecchia caserma di confine di Erbonne, ora diventata un angolo della memoria grazie al museo inaugurato il 23 giugno del 2002 grazie all’iniziativa dell’associazione nazionale Finanzieri d’Italia «Alceo Salvini» della Valle d’Intelvi. Burlanda e sfrusaduu così come venivano soprannominati nel dialetto locale finanzieri e contrabbandieri accomunati nella convivenza quotidiana della contrapposizione dei ruoli. Per la popolazione transfrontaliera contrabbandare non era considerato un crimine ma un commercio e forma di sostentamento in grado di mantene intere famiglie. Trù Bordoli apparteneva a quel mondo che oggi sembra lontanissimo e che invece ha rappresentato l’esistenza di molte persone fino a pochi decenni fa.
(Francesco Aita)
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