Variante della Tremezzina
Le macerie cambiano cava
A sud di Como 1.700 camion

Valle Intelvi “salvata” dai Tir nei quattro mesi di blocco della Regina: i primi 25mila metri cubi della galleria di Colonno non andranno a Castiglione

Nessuno dei 1700 trasporti su camion dello smarino in uscita dal portale sud di Colonno - a partire da lunedì 29 novembre - avrà come meta finale l’ex cava Citrini di Castiglione d’Intelvi.

Per diretta conseguenza, nei quattro mesi di chiusura totale al traffico della Regina, la principale alternativa viabilistica al blocco della Regina rimarrà sgombera dai mezzi in uscita dal cantiere della variante. È questa l’importante novità emersa nelle ultime ore anche a seguito del summit tenuto lunedì con Anas e Consorzio Stabile Sis.

Dunque il rischio di incroci pericolosi lungo i tornanti della provinciale 13 e così a Dizzasco non ci sarà nella prima fase, fermo restando che poi per gli altri mezzi pesanti - cioè quelli non connessi al cantiere - bisognerà valutare il da farsi, tutelando residenti e imprese del posto.

Complessivamente, secondo le (poche) notizie sin qui filtrate, dal portale sud di Colonno nella “fase uno” dei lavori dovrebbero essere trasportati nelle cave oltre Como circa 25 mila metri cubi di smarino. Alla base della decisione di aggirare l’ostacolo della provinciale 13 della Val d’Intelvi c’è sicuramente una motivazione legata ai volumi di traffico - destinati inevitabilmente ad impennare sulla Sp 13 e sulla Sp 14 dal 29 novembre -, ma anche il fatto che quella parte di macerie in uscita dal portale sud non sarà lavorata e riutilizzata all’interno del cantiere, funzione questa che svolgerà l’ex cava Citrini.

L’ipotesi sarebbe (il condizionale è d’obbligo) quella di incolonnare quattro o cinque camion con cadenza regolare, tenendo conto delle condizioni del traffico nelle ore di punta. Informazioni queste che il Consorzio Stabile Sis di sicuro comunicherà da qui alle prossime settimane.

(Marco Palumbo)

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