Variante, lettera del sindaco di Colonno
«La Regina chiusa sarà un disastro»

Il 13 luglio summit dei sindaci: ci sarà anche il ministro Giovannini?

Nel dibattito sui 120 giorni di chiusura totale (ridotti ad oggi a 90) della Regina in corrispondenza del portale sud di Colonno c’è da registrare una lettera di quattro pagine datata 7 luglio e vergata dal sindaco Davide Gandola e indirizzata al prefetto, a Regione Lombardia, alla Provinciale, alle Comunità montane, ai sindaci dei Comuni interessati dal tracciato e dai lavori, all’Autorità di Bacino nonché alla Camera di commercio ed alle associazioni di categoria, senza dimenticare Anas. Il tutto mentre il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, potrebbe arrivare in riva al Lario già la prossima settimana (si parla di martedì 13 luglio, data in cui è stato convocato un nuovo summit dedicato all’emergenza) per occuparsi in prima persona della vicenda, dopo che al ministro ed al ministero sono giunte sollecitazioni da più parti legate allo stop forzato alla viabilità.Tornando alla missiva, va rimarcato il fatto che - facendo uno strappo alla proverbiale pacatezza che sin qui l’ha contraddistinto - il sindaco del Comune su cui insisterà il portale sud della variante (e lo stop totale al traffico) parla apertamente di una chiusura «che comporterà alla popolazione e alle attività dell’intero territorio rivierasco disagi e danni economici consistenti». «Mi riferisco - scrive Gandola - alle attività quotidiane dei nostri ragazzi e delle persone che ogni giorno percorrono la strada diretti al lavoro e alle scuole, ai mezzi di soccorso che devono raggiungere con urgenza l’ospedale per salvare vite ed al flusso turistico». Il primo cittadino rivela un retroscena legato ad Anas e cioè che «solo pochi giorni prima della riunione del 23 aprile (riunione in cui era stato annunciato lo stop totale al traffico per 120 giorni consecutivi, ndr), in un collegamento con il Rup di Anas, lo stesso aveva accennato solo al senso alternato. Ora invece emergerebbe che nel contratto precedentemente firmato tra l’Anas e impresa era prevista la chiusura totale a fronte di un’accelerazione dei tempi di esecuzione e di un consistente risparmio dovuto al ribasso d’asta». Il sindaco pone anche l’accento sul fatto che «nel progetto della Provincia non esisteva nessuna previsione di chiusura totale». La lettera è finalizzata a richiedere un maggior coordinamento delle informazioni nonché «una riunione e sopralluogo congiunto per verificare l’anticipo della realizzazione del cosiddetto “salto di montone”, garantendo così un bypass per la viabilità».

(Marco Palumbo)

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