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Martedì 27 Febbraio 2024
Digitale terrestre, tempo di switch off
Sono 5 milioni gli italiani, soprattutto quelli che vivono nei paesi di montagna, che hanno difficoltà a vedere la Rai o l’intero bouquet di canali
Sono davvero tempi difficili per gli italiani che guardano la televisione con le «vecchie antenne». Il digitale terrestre, infatti, è alle prese ormai da anni con una lunga e travagliata metamorfosi. Prima l’introduzione della nuova codifica per l’alta definizione (MPEG-4). Quindi il progressivo processo di refarming delle frequenze e la completa dismissione della vecchia standard definition (MPEG-2). E infine l’atteso lancio del DVB-T2, quel digitale terrestre di nuova generazione che la Rai dovrebbe battezzare a partire da settembre seguita dal resto dei broadcaster.
Il DVB-T2 promette migliore qualità audio-video, occupando meno spazio sulla banda, ma al momento rischia di produrre altri disservizi ai cittadini: milioni di famiglie, infatti, non hanno in casa la tecnologia (tv o decoder) per riceverlo. Sono quindi anni complicati quelli del digitale terrestre, conditi da antennisti, incentivi e bonus, dall’acquisto di nuovi televisori, decoder o Cam, e da continue risintonizzazioni dei canali. Eppure, nonostante tutto questo, c’è ancora chi la televisione continua a non vederla, o magari la vede solo in parte e nei giorni fortunati.
PAESI MONTANI: DOVE LE ANTENNE NON ARRIVANO
Si tratta, ad esempio, delle comunità montane: circa 3.800 comuni con una popolazione stimata tra gli otto e i dieci milioni di persone. Luoghi in cui le vecchie antenne non riescono a trasportare il segnale, in cui la banda larga è spesso solo un miraggio e dove la soluzione più efficiente è il satellite di tivùsat. Non passa giorno che da una di queste località un sindaco, un amministratore, o un’associazione di cittadini non alzi la mano per denunciare disservizi nella ricezione del segnale televisivo. E alcuni arrivano a minacciare uno sciopero del canone.
«Sono almeno 5 milioni gli italiani che hanno difficoltà a vedere i canali Rai e l’intero bouquet televisivo: un fatto grave, irrisolto» ha detto Marco Bussone, presidente di Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani). Una situazione che certo non è stata agevolata dallo switch off del digitale terrestre. Ma a fornire la soluzione non è neanche la tv ricevuta tramite internet.
Secondo l’ultimo rapporto Auditel-Censis, in Italia c’è un problema di quantità e qualità della connessione: due milioni di famiglie non hanno un collegamento a internet da casa; 5,5 milioni di famiglie si collegano da casa esclusivamente con il cellulare; circa 9 milioni di famiglie (il 36,9% del totale) non hanno la banda larga nell’abitazione. Insomma, c’è una parte del Paese che la tv non la vede né tramite il DTT e neanche tramite la rete. E chiede alla politica fondi per ammodernare e/o convertire gli impianti del digitale terrestre oppure per incentivare l’installazione del satellite che ha trovato in tivùsat un vero e proprio driver.
TIVÙSAT: LA PIATTAFORMA SATELLITARE NATA NEL 2009
Questa piattaforma satellitare – nata nel lontano 2009 con la mission di essere complementare al digitale terrestre – raggiunge l’intero territorio italiano con una qualità audio e video di prim’ordine. Annovera oltre 130 canali tv, tra cui più di 70 in Hd e 4K. Un bouquet fatto di intrattenimento, sport, notizie, film e serie tv, e canali per bimbi e ragazzi. E tra i «fiori» c’è anche Rai4K: il canale del servizio pubblico che ha appena trasmesso in ultra Hd - per la prima volta nella storia della kermesse canora - la 74esima edizione del Festival di Sanremo e che quest’estate regalerà agli amanti del calcio, dopo i Mondiali del Qatar, anche gli Europei di Germania. Insomma, chi cerca sport e intrattenimento di qualità ha trovato la risposta in tivùsat. Ma anche chi ama notizie e approfondimento non ha nulla da temere.
Su questa piattaforma vengono trasmesse tutte le edizioni dei telegiornali regionali Rai diffusi su 23 diversi canali in alta qualità. Inoltre, ci sono i più importanti canali all news nazionali, a partire da RaiNews24 e TgCom24. Ma soprattutto, oltre 20 canali di news internazionali. Una piattaforma satellitare gratuita al passo con la tecnologia, insomma, ma anche con le esigenze del pubblico. Per ricevere tivùsat basta installare una parabola (come quelle usate per Sky), acquistare un dispositivo certificato (decoder o Cam) e attivare la smartcard che si trova gratuitamente all’interno della scatola del dispositivo stesso. E lo «switch off» è fatto.
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