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I lettori del futuro si formano da piccoli

Una passione da coltivare. L’esempio dei genitori anche qui è fondamentale

Leggere ci consente di imparare, di essere informati, di allenare la mente e il linguaggio scritto e parlato, ma anche di entrare in mondi incredibili e storie dal significato profondo. La capacità di leggere è un vero dono da coltivare, ma per fare ciò occorre prima che un seme venga piantato per poi germogliare ed essere annaffiato per il resto della vita. Questa metafora spiega bene perché sia importante costruire la passione per la lettura dei propri figli fin dalla loro infanzia. Una missione che rispetto a una volta da un lato è più semplice data l’accessibilità e la vastità delle risorse testuali, dall’altro è invece più difficile a causa delle distrazioni che i contenuti multimediali possono causare.Va detto innanzitutto che come per molti altri ambiti toccati dall’educazione genitoriale, anche qui l’importanza dell’esempio dato ai figli è notevole. A confermare ciò sono i dati Istat, che ci dicono come leggere spesso sia un’abitudine appresa in famiglia. Legge infatti il 77,4% dei minorenni che hanno entrambi i genitori lettori abituali, mentre questa percentuale si abbassa al 35,4% per chi ha entrambi i genitori che non leggono abitualmente. La tendenza a essere lettori sale poi con il livello di istruzione raggiunto, e i dati dicono che legge libri il 71,9% dei laureati, contro il 46,1% dei diplomati e il 25,9% di chi ha al massimo la licenza elementare. L’errore da non fare assolutamente però, che si sia lettori o meno, è quello di cercare di imporre la lettura al punto da farla diventare nei casi più estremi un obbligo. Se ripensiamo infatti alle passioni che ci portiamo avanti da una vita, qualunque esse siano, difficilmente si tratta di attività imposte dall’alto come spesso (e giustamente) sono lo studiare e il fare i compiti. Inoltre non va contrapposta la lettura, nel senso di una sua supposta superiorità, a qualsiasi altro interesse dei bambini, si tratti di giochi, sport o musica. Tale mentalità renderebbe ancor di più il leggere un’imposizione e non una passione che cresce in maniera naturale e organica insieme a tutte le altre. Ma cosa si può fare indirizzare i figli verso la scoperta di opere letterarie sempre più complesse? Tanti pedagogisti del passato e di oggi sono concordi nell’indicare la lettura ad alta voce da parte di genitori, nonni e insegnanti come una routine da tenere anche quando il minore ormai sa leggere in autonomia. Alimentando la fame di nuove storie si costruisce la voglia di esplorare nuovi mondi in futuro.

La fiaba a scopo terapeutico

La fiaba è uno dei generi letterari più diffusi per i bambini. Si tratta di racconti fantastici che racchiudono grandi insegnamenti e saggezza. Proprio per questo possono rappresentare la chiave per rompere il muro comunicativo che si può creare con un figlio quando sta affrontando un disagio che non riesce ad esprimere chiaramente. Per farlo aprire e superare eventuali ansie e paure si possono anche inventare fiabe personalizzate, in cui il protagonista sia un personaggio di fantasia con alcuni tratti della personalità del piccolo. L’immedesimazione dovrà essere infatti non troppo diretta.

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