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Sapore italiano: esplorando le radici
e i metodi della cucina tradizionale

Non solo ingredienti di alta qualità: scopriamo le tecniche culinarie tramandate di generazione in generazione per portare in tavola sapori unici e ricchi di storia

Se l’Italia è considerata uno dei Paesi più belli e turistici del mondo, buona parte del merito è anche della sua cucina tradizionale. Quest’ultima, infatti, vero e proprio patrimonio della Nazione, è simbolo di gusto, passione e convivialità. Quando parliamo della nostra cucina tradizionale ci riferiamo a un vero e proprio tesoro, il quale è caratterizzato da ingredienti di altissima qualità, da tecniche culinarie che sono state tramandate di generazione in generazione e da un mix di sapori intensi ed audaci. Nelle prossime righe, oltre a scoprire quali sono i principali metodi di cottura adoperati in Italia, andremo anche a scovare le radici e la storia della nostra cucina.

La bollitura

Tra i metodi della cucina tradizionale italiana rientra senza ombra di dubbio la bollitura, con la quale non vengono prodotte sostanze cancerogene, non utilizzando nemmeno grassi in cottura, e con la quale si vanno a perdere sali minerali e vitamine in proporzione alla bollitura e alla quantità di acqua. Per questo motivo, per quanto concerne le verdure, l’ideale sarebbe bollire per tempi brevi. Per quanto riguarda la cottura dei cereali, invece, la soluzione ideale sarebbe quella di cuocere in poca acqua, fino ad andare a consunzione. Da sottolineare è soprattutto la facilità di questa metodologia di cottura, che non ha bisogno di nient’altro rispetto alla fornitura di gas per poterla mettere in pratica. Grazie all’introduzione delle varie procedure online e di una sempre maggiore opportunità di scelta da parte del consumatore, inoltre, l’allaccio del gas è diventato decisamente più semplice. Il consumatore, infatti, può scegliere sulla base delle proprie esigenze, preferenze e del proprio budget.

La cottura al vapore

Le caratteristiche principali della cottura al vapore, invece, sono le seguenti: innanzitutto vengono mantenuti tutti i nutrienti, in più, tramite una cottura delicata, non vengono prodotte delle sostanze potenzialmente dannose. La cottura si effettua in tempi brevi e non vengono utilizzati grassi aggiuntivi. Questa metodologia risulta essere più complicata per alimenti coriacei, i quali tendono a restare più duri. Un esempio pratico in questo senso è la carne rossa.

La frittura e la frittura ad aria

Quando parliamo della frittura, ci riferiamo a un metodo di cottura che non rientra tra quelli più salutari in assoluto. A tal proposito, infatti, la temperatura elevatissima dell’olio potrebbe produrre delle sostanze tossiche, tra le quali troviamo l’acroleina. Tuttavia, se eseguita correttamente, questa tecnica permette di mantenere i nutrienti vantaggiosi del cibo che viene cotto, protetti dalla parte croccante che si trova all’esterno. Per portare a termine la frittura nella miglior maniera possibile occorre optare per un olio che resiste a temperature molto elevate, aspettando che sia caldo prima di immergerci il cibo. Per tenere sotto controllo la temperatura, che deve essere costante, è consigliabile utilizzare un termometro, inoltre sarebbe meglio non riutilizzare l’olio già usato per friggere nuovamente. Per quanto concerne la frittura ad aria, invece, questa metodologia di cottura, tramite la reazione di Maillard, permette agli alimenti di restare morbidi all’interno e di essere rivestiti allo stesso tempo dalla crosticina che si trova all’esterno. Non viene adoperato l’olio bollente, bensì delle potenti correnti circolari d’aria ad alta temperatura.

La cottura in forno e al microonde

Nella cottura al forno, un’altra delle metodologie di cottura più chiamate in causa dagli italiani, i grassi possono essere limitati, inoltre grassi buoni e vitamine non si deteriorano se le temperature non risultano essere troppo alte. Per non avere alcun problema di salute, è bene fare attenzione a non bruciare gli alimenti, in modo tale da non permettere la composizione di sostanze nocive. Per quanto concerne i tempi di cottura, questi ultimi solitamente sono più lunghi rispetto ad altri metodi. Molto più celere la cottura al microonde, che espone i cibi al calore per un brevissimo periodo di tempo consentendo di mantenere i nutrienti. Negli anni si è discusso moltissimo delle radiazioni, ma quelle del microonde sono bassissime ed imparagonabili a quelle come i raggi X, i raggi gamma e gli Uva.

La storia e le radici della cucina italiana

La storia della cucina italiana nel corso dei secoli è stata fortemente influenzata dalle popolazioni che hanno abitato la nostra Penisola. Conoscere questa storia e le radici della nostra cucina tradizionale è essenziale per la formazione di qualsiasi chef. A livello gastronomico non abbiamo nulla da invidiare a nessun Paese del mondo, tanto che una grandissima parte dei prodotti italiani possono vantare la certificazione Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Tra i piatti che hanno scritto pagine importanti della storia della cucina italiana troviamo tanti piatti poveri, semplici, caratterizzati dall’utilizzo di pochi ingredienti. Non mancano, però, ricette tradizionali e rivisitazioni regionali. Tra i prodotti più rinomati della cucina italiana troviamo latte, carne, olio, formaggi e vino. Tuttavia, sono tanti anche gli alimenti non di origine italiana che da tantissimo tempo, però, sono parte integrante della nostra cucina: mais, patate e pomodori sono un esempio pratico.

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